Mostra di vasi
conservati alla Galleria d'Italia-Palazzo Leoni Montanari racconta
un'avvincente percorso scelto dall'archeologa Federica Giacobello
Durerà fino al 2
settembre la mostra «Il viaggio dell'eroe: da Atene alla Magna Grecia dal
racconto all'immagine» una collezione della Collezione di ceramiche attiche e
magno-greche di Intesa Sanpaolo, allestita alla Pinacoteca Agnelli. Una mostra
di vasi speciale, avvincente come un bagno nel Mito, nella sua rappresentazione
iconica, nella perfezione del messaggio artistico e della conservazione dei
reperti.
Solitamente
conservati alla Galleria d'Italia-Palazzo Leoni Montanari, sede museale della
Banca a Vicenza, questi vasi raccontano nell'avvincente percorso scelto
dall'archeologa Federica Giacobello, un peregrinare avventuroso tra il Mito e
la Storia. Alla presentazione, insieme con la padrona di casa Ginevra Elkann,
hanno apprezzato in anteprima l'allestimento, il presidente di Intesa Sanpaolo
Gian Maria Gros-Pietro e il direttore di Gallerie d’Italia Michele Coppola,
anche responsabile culturale delle attività culturali di Intesa San Paolo,
mentre al vernissage di stasera sarà presente anche il presidente emerito di
Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli. «Abbiamo accettato con entusiasmo questa
proposta - ha commentato la presidente della Pinacoteca Ginevra Elkann - perché
ci piace l'idea di portare per la prima volta in Pinacoteca una collezione
archeologica. Questa mostra ci consente anche di ricordare la figura di un
collezionista come Giuseppe Caputi che intorno al 1830 ha salvato dal
saccheggio più di 500 reperti creando il nucleo originario di questa
collezione».
Il presidente
Gros-Pietro, invece, ha dichiarato: «E' un onore per noi essere ospitati in un
luogo tanto importante per la città per Intesa Sanpaolo: il prestito di queste
opere costituisce un'opportunità preziosa di far conoscere parte della
collezione di 20 mila opere derivanti dall'aggregazione delle oltre 250 banche
confluite nel nostro gruppo». L'archeologa Giacobello ha spiegato che gli
esemplari in mostra appartengono a un'unica collezione formatasi nella prima
metà dell'800 a Ruvo di Puglia in provincia di Bari, fiorente centro apulo che
nel V e IV secolo a.C. che fu sede di una potente aristocrazia guerriera molto
ricettiva nei confronti della cultura greca. Fra i pezzi più spettacolari il
cratere che rappresenta l'Uccisione di Neottolemo a Delfi, che è anche
l'immagine guida della mostra. in tutto sono esposti 32 pezzi, e ognuno
racconta una storia, una striscia, quasi un fumetto che racconta tragedie e
avventure divine del tempo antico, con un potere di sintesi di straordinaria
modernità.
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