Il contrasto,
anche solo nella scala, con tutto ciò che gli sta intorno ricorda quello del
Partenone con il resto di Atene. Un paragone che può suonare irrispettoso, ma
il nuovo, gigantesco Centro culturale della Fondazione Stavros Niarchos (Snfcc)
sorto a Kallithea, a due passi dal mare nell'area metropolitana ateniese, è già
diventato un nuovo simbolo della capitale greca, proprio come l'edificio-icona
della classicità. La struttura, progettata da Renzo Piano, ospita la Biblioteca
nazionale (in fase di trasloco), la Fondazione stessa, e l'Opera nazionale
ellenica, pronta a partire con la sua programmazione per la stagione-pilota.
L'onore spetta
alla danza, che debutta nell'avveniristica sala principale (qui ha parlato
Barack Obama durante la sua visita ad Atene) con lo spettacolo Topia (paesaggi)
il 31 marzo.
Gli artisti si
esibiranno sull'immenso palco (uno dei quattro intercambiabili) su musiche di
Ezio Bosso, Johann Sebastian Bach e John Adams. Poi, dal 23 aprile, sarà la
volta dell'opera, con il Macbeth di Verdi.
Ma il complesso è
già molto attivo nelle attività culturali, ricreative e per l'infanzia, per
quello che riguarda la Fondazione, anche e soprattutto nel parco che 'sale'
sopra gli edifici e nel canale che lo attraversa. Il progetto, di cui si è
iniziato a discutere nel 1998, e che è stato sigillato da una legge che nel
2009 assegnava i terreni pubblici per la costruzione, è stato interamente
finanziato dalla Fondazione con 630 milioni di euro, il che comprende gli
stanziamenti per il funzionamento dei prossimi cinque anni, durante i quali si
punta a rendere il tutto auto-sostenibile. L'Opera e la Biblioteca sono già
passati sotto la gestione pubblica.
"Quando fu
concepita l'idea la Grecia era un paese molto diverso - spiega ad ANSAmed il
direttore generale dell'Snfcc Dimitris Protopsaltou - Quando è arrivata la
crisi, che in Grecia è esplosa nel 2011-2012, ci siamo fatti la domanda, 'C'è
ancora bisogno di questa struttura'? Decidemmo di continuare, proprio perché
c'era la crisi. Le crisi, infatti, sono sempre originate nella cultura. E se
investi in cultura ed istruzione, sarai meglio equipaggiato ad affrontarle, in
futuro. E oggi la gente vede questo come un faro di ottimismo, nonché un
esempio della collaborazione vincente tra pubblico e privato".
C'e' stata
massima vigilanza nel corso dei lavori, con riunioni dei comitati di controllo
pubblico-privati trasmesse in diretta,e nessuno dei governi che si sono
succeduti, di qualsiasi colore, ha interferito con il progetto, sottolinea
Protopsaltou.
Le tecnologie
(molte italiane) pongono lo Snfcc ai vertici degli edifici del genere, con le
sale modulabili, l'isolamento acustico perfetto, e l'energia che è all'85%
autoprodotta dal colossale tetto coperto da pannelli solari, nella parte detta
'Il faro', il più grande tetto 'solare' del mondo. "Qui - spiega ancora il
direttore - lavorano circa mille persone, tra Opera, Biblioteca e Fondazione.
E' un centro estroverso, cambia il modo di lavorare delle persone. Un edificio
che aiuta le persone ad evolversi. Ogni giorno io mi rendo conto del genio di
Renzo Piano".
di Patrizio Nissirio
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