La denuncia si
trova in un rapporto di Save the Children: "Incidenti e atti di
autolesionismo che coinvolgono bambini anche di 9 anni si stanno moltiplicando,
e le madri scoprono spesso le ferite sulle loro mani quando li aiutano a
lavarsi".
A un anno dalla
firma dell‘accordo tra Unione europea e Turchia sulla gestione dei flussi
migratori e dalla chiusura della rotta balcanica, il bilancio è drammatico,
specialmente per i minori. Tra i bambini rifugiati e migranti si registra un
"aumento allarmante dei casi di autolesionismo e tentativo di suicidio,
aggressività, ansia e depressione" dovuto al degrado delle condizioni
sulle isole greche, dove sono trattenuti circa 13.200 richiedenti asilo. La denuncia
si trova in un rapporto di Save the Children ("Tra autolesionismo e
depressione – L’impatto devastante dell’accordo UE-Turchia sui bambini migranti
e rifugiati") nel quale vengono descritte le condizioni in cui migliaia di
famiglia e più di 5.000 bambini sono costretti a vivere a causa delle politiche
europee, con gravi conseguenze in termini di salute anche mentale.
"Incidenti e atti di autolesionismo che coinvolgono bambini anche di 9
anni si stanno moltiplicando, e le madri scoprono spesso le ferite sulle loro
mani quando li aiutano a lavarsi. Alcuni bambini, anche di 12 anni, hanno
tentato il suicidio generando anche un meccanismo di emulazione tra i loro
coetanei", si legge nel rapporto, che sottolinea anche come ci sia stato
un aumento di abuso di droghe e alcol "nel tentativo di sfuggire ad una
realtà insostenibile"- vulnerabilità di cui spesso approfittano gli
sfruttatori.
Quello a cui
assistono questi bambini nei campi e nelle strutture di detenzione li cambia
per sempre: vengono coinvolti in proteste violente, vedono persone morire,
guardano tutto quello che hanno bruciare durante incendi, trascorrono l'inverno
gelido all'aperto, o riparati da tende. Babak, un rifugiato che si trovava
assieme al figlio di dodici sull’isola di Chios l’anno scorso quando un
incendio ha distrutto parte del campo, ha raccontato di aver visto il ragazzino
"cambiare radicalmente": "È terrorizzato, da quando il campo è
bruciato non dorme più bene la notte e ha continui incubi, come me. Nessuno
vivrebbe in queste condizioni, odio l’Europa e me stesso per tutto
questo". La paura che i bambini possano subire violenze e abusi porta
spesso le famiglie a tenere i figli tutto il giorno nelle tende, rinchiusi in
campi circondati da filo spinato.
Spesso i minori
vengono coinvolti in scontri e proteste, nelle quali spesso l'intevento della
polizia raggiunge "un livello di violenza ingiustificato nei confronti dei
migranti e rifugiati, compresi i bambini", si legge nel rapporto.
"Prima ci
hanno portati al campo di Moria, dove c’erano sempre scontri con pietre e
bastoni che terrorizzavano i bambini. Poi siamo stati trasferiti a Leros, ma
anche qui la situazione è brutta, ci sono stati casi di abuso di bambini alcune
settimane fa, ho paura per i miei figli", ha raccontato Beyar, fuggito
dall’Iraq con la moglie e quattro figli. Molti minori soli, hanno rilevato gli
operatori di Save the Children, "vivono in allarme continuo e fanno i
turni per dormire cercando di proteggersi a vicenda"; altri sono scomparsi
lasciando le isole grazie ai trafficanti o intraprendendo fughe solitarie.
Andreas Ring,
Rappresentante di Save the Children in Grecia, ha denunciato come
l'organizzazione stia rilevando un "preoccupante deterioramento delle
condizioni di salute e benessere mentale e temiamo che bambini e adolescenti
possano sviluppare problemi a lungo termine come depressione, ansia da
separazione, angoscia e stress post-traumatico, o anche conseguenze a livello
fisico come problemi cardiaci o diabete". Molti di questi bambini, ha
aggiunto, "sono fuggiti da guerra o conflitti per finire in campi che
chiamano ‘inferno’, dove si sentono più animali che uomini. Se le condizioni
non miglioreranno, ci potremmo ritrovare con una generazione di bambini
insensibili ad una violenza che considerano normale, ma se si agisce subito,
come sottolineano gli esperti, siamo ancora in tempo perché possano riprendersi
da questi orrori".
L'organizzazione
ha chiesto al governo greco e all'Ue di intraprendere azioni immediate per
porre fine alla detenzione illegale e ingiustificata dei migranti e rifugiati,
decongestionare le isole trasferendo bambini e famiglie in contesti sicuri,
creare strutture di accoglienza adatte per i 2.100 minori non accompagnati e
trasferire quelli con problemi di salute mentale in strutture dove possano ricevere
cure e assistenza specifiche.
di Claudia Torrisi
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου