Una prassi in
stile mafioso nel mercato del lavoro in Grecia. Lo denuncia il blog KTG,
scrivendo come i datori di lavoro tendono ad assumere persone con precedenti
penali per estorcere loro una quota salariale da impiegati.
Si tratta,
prosegue KTG, di una denuncia incredibile fatta dall'Associazione di categoria
dei dipendenti privati. I lavoratori vanno al bancomat seguiti dallo scagnozzo
dei datori di lavoro a cui devono lasciare parte dello stipendio.
Secondo
l'Associazione, questa prassi è nuova e figlia della riforma del mercato del
lavoro introdotta nel dicembre del 2016.
Secondo la nuova legge, i datori di lavoro sono tenuti a depositare
salari e stipendi sul conto corrente del dipendente. Attraverso questa pratica
datori di lavoro e impiegati hanno una prova ufficiale della transazione.
L'obiettivo di questo nuovo regolamento è quello di evitare l'evasione fiscale
e l'elusione dei contributi previdenziali.
Tuttavia, sembra
che molti datori di lavoro si siano affrettati a trovare il modo di aggirarlo,
adottando pratiche in stile mafioso per chiedere il rimborso di parte dello
stipendio dei loro impiegati. "Dobbiamo parlare di Medioevo nel mercato
del lavoro greco dopo gli accordi di salvataggio con la Troika. Il livello di
sfruttamento ha raggiunto livelli senza precedenti", afferma KTG.
In una
trasmissione del canale ANT1 della settimana scorsa, un dipendente ha
denunciato che il suo capo incassa dai 200 a 300 euro per ogni stipendio
erogato. E ha dichiarato di essere stato
costretto ad andare ad un bancomat seguito da una persona di fiducia del suo
datore di lavoro per pagare la quota. Parlando in condizione di anonimato,
l'impiegato ha detto che molti altri lavoratori in Grecia fanno lo stesso per
mantenere il posto.
In Grecia gli
accordi di "salvataggio" della Troika e l'austerità hanno portato la
disoccupazione al 27% nel 2012 e 2013. E al 23-24 per cento attuale, con il 75%
di lunga durata.
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