Al liceo scientifico “Nuzzi” la lectio magistralis con il professore emerito
Contro le
riforme della scuola e i tagli alle discipline sempre più disprezzate
nell'attuale orizzonte utilitaristico e tecnocratico, perché difendere il
classico?
A cura di SARA SURIANO
Lo abbiamo
chiesto ad un esperto: Paolo Fedeli, docente emerito di lingua e letteratura
latina presso l'Università degli studi di Bari e accademico nazionale dei
Lincei, che giovedì 3 maggio ha tenuto una lectio magistralis presso liceo
scientifico di Andria "R. Nuzzi".
«Il
patrimonio classico è la carta di identità di ognuno di noi, – ha spiegato il
professor Fedeli – poiché ha costituito il mondo in cui siamo immersi, dando
vita ad una cultura italiana ed europea che, in maniera consapevole o non, ci
accomuna. Che di questo vi sia consapevolezza è il presupposto per un confronto
maturo con altre identità».
In Italia è
stata la letteratura, più dell'arte o della musica a garantire un'identità
nazionale. Nel preservare questa identità, quanto è determinante lo studio del
latino, della lingua "morta" che, nell'attuale congiuntura
socio-economica, sembra oggi destinata ad un pubblico di specialisti? Insomma,
se un ragazzo le chiedesse «Perché studiare latino?», lei cosa gli
risponderebbe?
«Il rapporto
di un popolo con una cultura è veicolato dallo studio della sua espressione scritta.
Smettere di conoscere il latino significa perdere la possibilità di conoscere
il proprio patrimonio culturale e, soprattutto, di interloquire con esso. I
classici sono tali perché, anche dopo secoli, continuano a parlarci, pur
cambiando il loro modo di rapportarsi rispetto al lettore».
Dunque, lei
ritiene che la contemporaneità fornisca una necessaria chiave di lettura del
classico; ma, a proposito di contemporaneità, ha precedentemente parlato di
autori che «scrivono senza raccontare nulla». Qual è il suo giudizio sul
panorama attuale?
«Onestamente,
non ho una grande stima del panorama italiano contemporaneo. Aveva forse
ragione Leopardi nel dire che "è lo stile a fare l'autore". Mi spiego
meglio: tutti possono provare le stesse emozioni del recanatese, ma quanti
possono uguagliarlo nel saperle raccontare? È insita in questo la grandezza ».
Nella
realistica convinzione che sia la scuola, prima di ogni altra interferenza, a
costruire la persona del domani, ci chiediamo: cosa resta da fare agli
insegnanti di letteratura, ormai relegati ad una catena burocratica, per
superare questo momento di crisi e risollevare il panorama letterario italiano
attuale?
Probabilmente
la risposta ci è data da Machiavelli: bisogna ritornare alle origini.
Dunque, il
classico non è mai stato più attuale di così.
Curriculum
vitae del prof. Paolo Fedeli (Ancona 16.7.1939)
Accademico
Nazionale dei Lincei e membro straniero dell'Accademia delle Scienze di
Lisbona, ha compiuto i suoi studi secondari a Jesi (An) e si è laureato in
Lettere classiche presso l'Università degli Studi di Bari nel giugno del 1961.
Libero docente in Letteratura latina nel 1967, nel 1968 è risultato vincitore
della cattedra di Filologia classica presso l'Università di Friburgo
(Svizzera), che ha tenuto sino al 1975. Dal 1976 al 31 ottobre 2010 è stato
ordinario di Letteratura latina nella Facoltà di Lettere e Filosofia
dell'Università di Bari; attualmente è Professore Emerito dell'Università degli
Studi di Bari.
Ha ricevuto
la laurea 'honoris causa' dalle Università di Lisbona (Portogallo) e Mar del
Plata (Argentina). Cittadino onorario di Jesi e di Venosa, è stato presidente
della Consulta Universitaria di Studi Latini e vicepresidente del Comitato di
scienze storiche, letterarie e filologiche del Consiglio Nazionale delle
Ricerche. Già presidente della Giunta esecutiva del Bimillenario di Orazio,
presidente del Comitato Scientifico del Bimillenario di Ovidio e componente
della Giunta esecutiva del Centro di Studi Ciceroniani di Roma, è membro del
comitato scientifico del Thesaurus linguae Latinae, dell'Istituto per la Magna
Grecia di Taranto, dell'Accademia Properziana del Subasio di Assisi,
dell'Accademia Ovidiana di Sulmona e della Petronian Society di Gainesville
(Florida, USA).
Ha diretto
la serie in 5 volumi dello Spazio letterario di Roma antica (Salerno Editrice,
Roma); è stato consulente storico della serie di 15 volumi con videocassette
Imago Urbis del Poligrafico dello Stato. Dirige le collezioni 'Studi e Testi'
(Adriatica Editrice), 'Scrinia' (Edipuglia), 'Horatiana' (Edizioni Osanna),
'Studia Classica et Mediaevalia' (Bautz Verlag, Nordhausen, Germania).
Direttore sin dalla fondazione della rivista "Aufidus",
quadrimestrale di scienza e didattica della cultura classica, è condirettore
della 'Rivista di Filologia e d'Istruzione Classica' e del 'Giornale Italiano
di Filologia'. Fa parte del comitato direttivo delle riviste 'Bollettino di
Studi Latini' (Napoli), 'Lexis' (Venezia), 'Argos' (Buenos Aires), 'Auster' (La
Plata), 'Exemplaria Classica' (Huelva), 'Euphrosyne' (Lisbona).
Ha vinto il
I premio al Certamen Capitolinum del Comune di Roma nel 1995; ha ottenuto il
premio-riconoscimento 'Anteprima – Target' nella sua I edizione (Sassoferrato
1997), il premio Comuni della Vallesina nella sua I edizione (Jesi, 2002) e nel
2007 il premio come 'Marchigiano dell'anno per la cultura'.
Suoi libri e
articoli sono stati pubblicati, oltreché in Italia, in Argentina, Belgio,
Brasile, Cile, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Portogallo, Russia,
Spagna, Stati Uniti, Svizzera. Il suo libro sul carme 61 di Catullo è stato
tradotto in inglese, quello su Ecologia e mondo romano in spagnolo e in
francese. Ha tenuto cicli di lezioni, seminari e conferenze in Austria,
Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Portogallo, Spagna, Svizzera e in
Sudamerica (Argentina, Brasile, Cile). Dal 1990, tiene lezioni e seminari nelle
principali università argentine e dal 1995 nelle Università di Lisbona e
Coimbra.
Ha rivolto
gran parte della sua attività agli autori latini del I sec. a.C. e del I sec.
d.C.: di Cicerone ha curato le edizioni critiche del De officiis, del De
amicitia, delle Philippicae (per la Teubner di Lipsia) e i commenti della Pro
Milone e della Pro Murena, oltre a quello del Commentariolum petitionis del
fratello Quinto. Editore (per la Teubner) e commentatore di Properzio, ha
scritto saggi e commenti su Catullo, Virgilio, Orazio (di cui ha commentato il
IV libro delle Odi, le Satire, le Epistole e l'Ars poetica), Tibullo, Ovidio. È
autore di numerosi studi sul romanzo petroniano e sull'oratoria imperiale
(Panegirico di Plinio; Panegirici latini). Si è occupato anche di ecologia nel
mondo romano nel volume La natura violata (Sellerio – Palermo 1990).
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