“Il primo
maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi
di tutti i lavoratori del mondo, è parola d’ordine che si scambia fra quanti si
interessano al proprio miglioramento”.
01 05 2018
Queste le parole con cui la rivista La
Rivendicazione annunciava, nel 1890, nell’articolo intitolato Pel Primo maggio,
l’avvento della festa dei lavoratori in Italia. Una storia, quella del Workers
Day, che affonda le sue radici indietro nel tempo e lontano nello spazio e la
cui introduzione risale al 20 luglio del 1889, giorno in cui, durante il
congresso della Seconda Internazionale, venne indetta una grande manifestazione
per chiedere di ridurre la giornata di lavoro a otto ore.
“Otto ore di
lavoro. Otto ore di svago. Otto ore per dormire” questo lo slogan fatto proprio
dai manifestanti di Parigi ma coniato 34 anni prima in Australia, nel 1855 che
aveva guidato anche le proteste dei lavoratori di Chicago nella rivolta del
primo maggio 1886. Uno sciopero di tre giorni tragicamente finito nel sangue
con la condanna all’impiccagione dei suoi organizzatori, 4 sindacalisti e 4
anarchici, passati poi alla storia come I Martiri di Chicago.
In Italia il
1 maggio è da anni sinonimo di sindacalismo, lavoro ma anche tanta musica con i
numerosi concerti che, proprio il primo maggio, si terranno in alcune delle
principali città italiane. La storia del “Concertone” è particolarmente recente
e risale infatti al 1990 per iniziativa dei tre sindacati CGIL, CISL e UIL che,
in accordo col comune di Roma, vollero iniziare a festeggiare questa giornata
storica con un concerto in piazza San Giovanni, a Roma, dal pomeriggio fino a
notte.
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