Domenica 13
maggio sarà ospite il più grande scrittore di noir della Grecia: Petros
Markarīs, alle ore 18, a Palazzo dei Congressi di Ravenna. Il Camilleri greco
con la sua “trilogia della crisi” (Prestiti scaduti, L'esattore e Resa dei
conti) ha raccontato la frattura del suo paese al mondo. Sceneggiatore, amico e
stretto collaboratore di Theo Angelopoulos, per cui scrisse la sceneggiatura,
tra gli altri, di L’eternità e un giorno (Palma d’Oro a Cannes nel 1988) e ora
torna con “L’università del crimine” (La Nave di Teseo), nuova impresa del
commissario Charitos, dialogando con Matteo Cavezzali.
Note
biografiche
Markarīs nasce
ad Istanbul, in Turchia, l'uno gennaio del 1937, da padre armeno e madre greca.
Sceneggiatore e autore di teatro, ha collaborato con Theo Angelopoulos a
numerose sceneggiature, tra cui quella del film L'eternità e un giorno, Palma
d'oro a Cannes nel 1998. Durante la lavorazione del film, Markarīs ha tenuto un
diario pubblicato in Grecia nell'ottobre 2000. Il suo primo romanzo, Ultime
della notte, è stato adattato per una serie poliziesca di grande successo alla
televisione greca.
La celebrità
di Markarīs in Europa è soprattutto legata alla figura del commissario Kostas
Charitos, definito dalla critica internazionale "il fratello greco di
Maigret" e "il Montalbano di Atene" per la vicinanza col
personaggio di Andrea Camilleri, attivo come lui nell'area mediterranea.
I personaggi
Kostas
Charitos è il protagonista di una serie di libri (10 romanzi e la serie di
racconti raccolta in I labirinti di Atene), che sono stati tradotti in
italiano, inglese, tedesco, spagnolo e turco. L'eroe - che racconta in prima
persona - fa parte della polizia criminale ateniese, ed è accompagnato nei
racconti dai personaggi del suo mondo - la moglie Adriana, litigiosa,
sentenziosa e tv dipendente, ma ottima cuoca e molto amata, la figlia Caterina,
cocciuta studentessa di legge (a cui si aggiungerà ad un certo punto il
fidanzato e poi marito Fanis, medico ospedaliero), il suo capo Ghikas e alcuni
collaboratori.
L'altro
personaggio costante in questa narrativa è l'Atene moderna, afflitta da eterni
ingorghi, urbanizzazione dissennata, burocrazia infingarda, piccola e grande
corruzione, di cui Markarīs descrive puntigliosamente i percorsi, con la
precisione di itinerari turistici. Markarīs parla e scrive in greco, turco e
tedesco. Ha tradotto in greco diverse opere teatrali tedesche, tra cui i due
Faust di Goethe e Madre Coraggio di Brecht.
L’università
del crimine
Nel suo
ultimo romanzo “L’università del crimine” (La Nave di Teseo) una notizia
improvvisa scuote il commissariato di Kostas Charitos: il direttore Ghikas va
in pensione e lascia proprio a Charitos il comando temporaneo della Centrale di
polizia di Atene. Ma il commissario più famoso di Grecia non ha tempo di
festeggiare la promozione.
Viene
infatti ucciso il ministro per le Riforme: nella rivendicazione si legge che il
politico, già stimato professore universitario, è stato ucciso perché ha
tradito la sua missione di docente per fare carriera politica, venendo così
meno ai suoi doveri verso gli studenti. L’aria in città è tesa, ma Charitos e
l’amata moglie Adriana assaporano una nuova felicità perché la figlia Caterina
li renderà presto nonni, così si rilassano frequentando tre nuove amiche dalla
simpatia irresistibile, conosciute durante una vacanza in Epiro.
Qualche
giorno dopo viene ucciso con un’iniezione letale un altro ministro, ex docente
anch’egli. Quando spunta il cadavere di un terzo professore, la situazione
sembra andare fuori controllo: il governo chiede un’immediata svolta alle
indagini che, tuttavia, continuano a brancolare nel buio. Kostas Charitos deve
abituarsi in fretta alle responsabilità del suo nuovo ruolo per venire a capo
di un intrigo tra politica e università che lo vede coinvolto in prima persona,
un gioco pericoloso in cui nulla è come appare.
Il programma
completo del festival è consultabile sul sito www.scritturafestival.com.
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