Immediatamente
dopo il tentato golpe del 15 luglio 2016, vero o presunto che sia stato, in
Turchia scattò dura la repressione nei confronti dei “gulenisti”, la rete di
fedeli al ricco imam Fethullah Gulen, questi accusato dal presidente Recep
Tayyp Erdogan di essere la mente della cospirazione. Militari, impiegati pubblici,
giornalisti: i pochi che potettero fuggire lo fecero, tra cui 8 militari che in
elicottero scapparono in Grecia, dove chiesero asilo politico.
Già nel
gennaio dello scorso anno le autorità di Atene si rifiutarono di consegnare a
quelle turche gli otto militari, ed oggi il Consiglio di Stato ha concesso
l’asilo politico ad uno di loro e di conseguenza agli altri. Gli otto potranno
lasciare il paese, c’è chi li dà diretti in Italia, ma intanto sale la tensione
fra i due vicini, con Erdogan che ha tuonato “la Grecia protegge i terroristi”.
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