Si trova nel
villaggio di Vouves, sull’isola di Creta: è l’albero di ulivo più vecchio del
mondo. La sua età si aggira tra i 2000 e i 4000 anni.
19 05 2018
Non è facile
raggiungere un risultato più preciso perché l’albero, che dà ancora frutti oggi
(sì, perché le olive sono considerate un frutto), è un affare complicato da
studiare. Secondo le analisi degli anelli dovrebbe avere, di sicuro, più di
2000 anni. Ma altri accertamenti sono impossibili: ad esempio il durame, la
parte più antica del legno, è andata perduta per sempre. E allora come si fa?
Un altro
sistema è considerare l’ambiente circostante. Intorno all’albero sono stati
ritrovati resti di cimiteri risalenti al periodo geometrico, cioè almeno al 900
a.C. Questo lascerebbe pensare che abbia almeno 3000 anni: secondo gli
archeologi era già un punto di riferimento anche all’epoca, per cui doveva
essere ancora più antico. Il vero problema è che, al momento, non esiste una
metodologia condivisa e accettata per datare l’età di queste piante. Secondo
gli studiosi dell’Università di Creta l’ulivo avrebbe almeno 4000 anni. Ma
altri studi lo ringiovanirebbero di almeno 2000 anni. Chi ha ragione?
I primi
hanno tutto l’interesse a spostare indietro la data: renderebbe ancora più
maestoso (e per certi versi miracoloso, visto che dà ancora frutto) l’ulivo ha
assistito, pur senza partecipare o capire, a tutti i più importanti eventi storici
del passato, dalla guerra tra Atene e Sparta all’ascesa e al crollo dell’Impero
romano, con tanto di medioevo ed epoca moderna, fino ad arrivare a oggi. Già
adesso, per questa ragione, sono migliaia le persone che visitano, ogni anno,
il sito di Vouves. Se è antico, insomma, vale di più.
Gli altri,
forse meno interessati da ragioni pecuniarie, propendono per una datazione meno
clamorosa. Del resto in tutto il Mediterraneo esistono altri ulivi millenari:
non sarebbe un’eccezione da studiare. Di sicuro, finché rimane incertezza sulla
questione, è ancora lecito sognare. E perdersi a immaginare quanti soli e
quante piogge sono caduti sulle foglie di quei rami.
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