Il Primo Ministro ellenico, Alexis Tsipras, ha visitato l’isola di Lesbo,
teatro, giorni addietro, di un attacco da parte di un gruppo di estrema destra.
La visita, secondo quanto riferito dal sindaco isolano, Galinos,
costituisce un'opportunità per "incontrare le persone e fornire loro delle
risposte", tuttavia non sono mancati dissensi e proteste.
Demitris Karagiannis, Presidente Associazione Lesvos, dice:
"Come può il Premier parlare di crescita, quando siamo di fronte
all'enorme problema dei migranti? Ci sono migliaia di rifugiati e migranti
intrappolati e sfiniti, che stanno anche creando problemi alla comunità locale:
come possiamo parlare di crescita, quando l'aggressività turca aumenta
quotidianamente?".
"Perché il problema dei profughi è stato creato? - dice questo
insegnante -, A pochi chilometri da qui, ad est della Grecia, c'è ancora una
guerra in corso: e questo succede, sfortunatamente, perché la guerra è
l'ossigeno del capitalismo".
Lo scorso 23 aprile, un gruppo di circa 200 appartenenti a movimenti di
estrema destra ha attaccato i migranti, riunitisi nella piazza di Mitilene per
protestare contro i ritardi nella gestione delle pratiche di richieste d'asilo
e il mancato trasferimento sulla terraferma.
Panos Kitsikopoulos, Euronews:
"La partecipazione massiccia della gente di Lesbo a scioperi e
manifestazioni, in pratica, lancia un solo e forte messaggio: tre anni dopo lo
tsunami dei migranti, la gente del posto non ha bisogno di nuove promesse, ma
di gesti concreti che supportino la loro isola".
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