Nel nuovo accordo
tra la Grecia e “i creditori” le vergogne europee toccano nuove vette. Il
limite di esenzione dalle tasse scende addirittura sotto la soglia della
povertà, le “pensioni d’oro” che superano i 700 euro vengono tagliate, la spesa
sociale viene ulteriormente ridotta – in particolare per il Servizio sanitario
nazionale già al collasso – ed è abolita la possibilità di detrarre dalle tasse
le spese mediche, con ricadute devastanti per i malati cronici. Chissà se
qualcuno ha avvertito i patrioti europei sui metodi e i risultati delle
istituzioni che vorrebbero far evolvere, nella patria da loro tanto agognata –
e che non è mai esistita.
La Grecia
abbasserà la soglia di reddito annuale sotto la quale non si pagano tasse a
5.681 euro. Secondo l’Unione Europea la soglia di povertà è di 6.000 euro di
reddito annuale. È questo il più grande scandalo nel pacchetto di misure di
austerità aggiuntive che la Grecia e i creditori hanno concordato nelle prime
ore del mattino di giovedì. Il secondo scandalo è un ulteriore taglio delle
pensioni, sia normali sia complementari, che interesserà anche le pensioni
superiori a 700 euro. Con queste due misure, i pensionati saranno doppiamente
colpiti. Inoltre i tagli alla spesa per le prestazioni sociali faranno
precipitare migliaia di famiglie sotto la soglia della povertà.
Gli accordi tra
la Grecia e i creditori includono un pacchetto di misure di austerità e contromisure
da implementare dal primo gennaio 2019 – i tagli alle pensioni – e 2020 – la
soglia di reddito esente da tassazione.
I tagli alle
pensioni: in media i taglio sono del 9%, fino a un massimo del 18%, sia sulle
pensioni di base sia su quelle complementari. È possibile quindi un taglio
complessivo del 36%. Ci sarà un ricalcolo delle pensioni e dei tagli in base
alla cosiddetta “differenza personale.” Ne saranno toccate anche le pensioni
superiori ai 700 euro al mese. Questa misura interesserà 900.000 pensionati sul
totale di 2,6 milioni. I più colpiti saranno i pensionati dell’ex TEBE, i
pensionati con diploma universitario e molti anni di previdenza sociale e i
dipendenti pubblici, i pensionati del settore privato IKA, i lavoratori
autonomi di OAEE, altri che fanno capo a fondi di previdenza sociale e che
ricevono una pensione superiore ai 1.300 euro. I tagli potrebbero arrivare a
300 euro al mese. Occorre sottolineare che, nonostante i tagli del 2010, le
pensioni dei dipendenti pubblici sono ancora considerate pari a quanto
ammontavano all’epoca in cui le persone entrarono in pensionamento.
La soglia
esentasse: verrà abbassata da un reddito annuo di 8.636 euro a 5.681 euro per i
contribuenti single e 6.700 euro per le famiglie. La misura riguarda i
dipendenti, i pensionati e gli agricoltori. Questo significa un taglio di 650
euro anche per coloro che hanno redditi molto bassi. I pensionati che ricevono
più di 470 euro al mese saranno tenuti a pagarci su le tasse. Un pensionato che
percepisce 700 euro al mese, ora esentasse, pagherà una tassa annuale di 600
euro.
Spese mediche:
gli sconti fiscali per le spese mediche saranno aboliti. Questo significa un
aumento indiretto della tassazione, soprattutto per i malati cronici, dato che
i tagli legati all’austerità nel settore sanitario hanno aumentato le spese
private per il settore medico (detto in altri termini, l’UE ha prima
smantellato la sanità pubblica spingendo i Greci verso quella privata, e poi
eliminato anche le detrazioni fiscali sulla sanità privata, NdVdE).
Contributi per il
riscaldamento: ci saranno tagli di 56 milioni di euro che andranno a colpire i
gruppi sociali più vulnerabili.
Diritti dei
lavoratori: il tasso di licenziamenti di massa rimane fissato al 5%, tuttavia
il potere di veto e il consenso del ministero del Lavoro vengono aboliti.
Aperture
domenicali: i negozi saranno aperti tutte le domeniche dell’anno nelle zone
turistiche come il centro storico di Atene o il centro di Salonicco. Ci sono
voci che questo riguarderà tutti i negozi lungo la Riviera di Atene, dal Pireo
a Capo Sounion. La questione sarà chiarita quando la legge arriverà in
Parlamento.
Medicinali senza
ricetta medica saranno venduti nei supermercati.
I media greci
riportano anche che ci saranno misure addizionali (programma di medio termine)
da implementare nel 2018. Queste misure si riferiscono ai seguenti punti.
Abolizione di
spese mediche per 121 milioni di euro (vedi sopra).
Abolizione della
deduzione dell’1,5% nel calcolo della ritenuta mensile per 68 milioni di euro.
Tagli ai
contributi per il riscaldamento per 58 milioni di euro.
Abolizione di
benefici sociali incorporati nel Reddito di Solidarietà Sociale per 10 milioni
di euro.
Altri tagli al
Servizio sanitario nazionale EOPYY per 188 milioni di euro.
Nel 2017 ci sono
stati cambiamenti nel calcolo dei contributi per la sicurezza sociale per i
lavoratori autonomi e i free lance. Il raddoppio dei contributi sociali per i
lavoratori full time e perfino part time che avevano anche un’attività free
lance ha indotto 100.000 persone ad abbandonare l’attività free-lance.
Sempre nel 2017
verranno implementati i tagli di 570 milioni di euro ai contributi di povertà
per i pensionati. Inoltre verrà introdotto un tetto di 2.000 euro per le
pensioni di base e di 3.000 euro per coloro che ricevono la pensione da diversi
fondi di sicurezza sociale.
Inoltre
quest’anno verrà introdotta una legge derivata dalle raccomandazioni OCSE per
la liberalizzazione dei mercati di cibo, bevande e turismo. Al momento, non ho
notizie più specifiche a riguardo.
Il pacchetto di
contromisure prevede anche una riduzione della tassazione. La tassazione delle
imprese verrà ridotta dal 29 al 26% e per le persone dal 22 al 20%. In
particolare quest’ultima variazione è pensata come contromisura per dare
respiro alle persone a basso reddito, colpite dall’abbassamento della soglia di
esenzione dalla tassazione.
Tuttavia,
l’abbassamento delle tasse compreso nelle contromisure sociali sarà possibile
solo quando la Grecia raggiungerà un avanzo primario del 3,5% e un ulteriore
0,2% secondo il FMI, uno dei creditori senza partecipazione finanziaria.
In altre parole,
le persone a basso reddito saranno tassate sempre al 22%. Tolti inoltre i
contributi alla sicurezza sociale, il reddito netto sarà talmente basso che
solo pochi riusciranno a sopravvivere in un ambiente lavorativo caratterizzato
dal 23% di disoccupazione.
Se dovessero
riuscire a sopravvivere spendendo solo pochi euro al mese, questi potrebbero
però godersi una tassazione ridotta, in futuro.
Dr. Troika:
“Ancora un paio di tagli alla spesa pubblica e starà bene.
Tornerà a
camminare sulle sue gambe in un attimo. Aspetti e vedrà”
Finora, non ho
sentito alcuna reazione dal socialista Jean Claude Juncker. Ops! Una delle
proposte di misure addizionali che ha composto la base dell’accordo
Grecia-creditori è opera della Commissione Europea. Un’altra cosa notevole:
vedo nell’accordo veramente poche riforme strutturali, che sono state così
tanto elogiate dai creditori europei e dal FMI. Quel che vedo sono altri tagli
ai redditi dei cittadini – specialmente ai pensionati che hanno pagato migliaia
di euro in contributi sociali – e altri tagli alla spesa (perché, cosa
credevate che fossero le riforme strutturali? NdVdE).
Suppongo che
l’unica concessione ottenuta dal governo sia stata di evitare l’aumento del
tasso di licenziamenti di massa.
PS Alla fine dei
programmi e dei salvataggi greci, i salari medi e le pensioni saranno intorno
ai 500-600 euro, temo. Non si fermeranno finché non avranno spezzato la Grecia.
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