LUGANO - Una pressante richiesta d'aiuto sulla via della seta.
L'ha rivolta il premier greco, Alexis Tsipras, alla presidente della Confederazione elvetica, Doris Leuthard, incontrata domenica e lunedì scorsi al vertice euro-asiatico di Pechino. Per l'appunto denominato "La via della seta". La Grecia, nuovamente alle prese con gravi problemi finanziari, ha estremamente bisogno dei miliardi che molti suoi cittadini, alcuni dei quali esponenti di passati governi, hanno occultato nelle banche svizzere. Una cifra precisa, al riguardo, non esiste. Anche se l'ex-ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, parlò di un'ottantina di miliardi di euro. "Su questo tema la Svizzera fa resistenza", denunciò nel 2014. Ma cosa può fare la signora Leuthard per dare una mano e, di conseguenza, un po' di ossigeno ai greci?
"Io- dichiara a Repubblica l'avvocato Paolo Bernasconi, professore di diritto bancario -girerei la domanda in questi termini: cosa deve e può fare il premier greco, per ottenere i documenti utili per smascherarne gli evasori, con averi nelle banche svizzere?". Sentiamo. "Gli suggerirei di copiare dall'Olanda, ovvero di mandare una domanda raggruppata al Dipartimento Federale svizzero delle Finanze, chiedendo i documenti bancari dei clienti greci che hanno omesso di mandare l'autocertificazione fiscale, richiesta dagli istituti elvetici, presso cui detenevano dei capitali". Il che significa che, oggi come oggi, dopo la caduta del segreto bancario e gli accordi con l'Ue, la Confederazione non ha riguardo alcuno per gli evasori. Di cui le banche non si farebbero scrupoli a fornire nomi e cognomi. "Non a caso -aggiunge l'esperto -la corte suprema elvetica ha immediatamente dato seguito alle richieste olandesi".
Resta il fatto che Varoufakis si lamentò della scarsa collaborazione da parte di Berna e se, oggi, Tsipras torna alla carica, un problema deve per forza esistere. "Il rifiuto di collaborazione denunciato da Varoufakis- spiega Bernasconi -riguarda esclusivamente le domande greche fondate sui nomi di evasori contenuti nella lista Falciani, ovvero sottratti, con violazione della legge elvetica, dalla filiale di Ginevra della banca HSBC". Lo stesso rifiuto di collaborazione la Svizzera lo oppose, pure, a Argentina, India e Francia. Non a caso Hervè Falciani, l'informatico autore della sottrazione di dati, è stato condannato a 5 anni di carcere, da un tribunale elvetico. Stando a Le Monde i nomi greci che compaiono sulla Lista Falciani sono 10 mila, con un patrimonio occulto di almeno 7 miliardi di euro. "Questa gente ha finito di
REPUBBLICA.IT
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου