Oggi ha smentito
(si dice che glielo abbiano praticamente imposto), ma il dado di fatto è
tratto. Il ministro delle finanze greco, Euclid. Tsakalotos, sulla Bild ha
detto: “La Grecia potrebbe rinunciare alla ricezione della nuova tranche di
luglio da 6,5 mld se prima non dovesse ricevere rassicurazioni sul taglio del
debito”. Ovvero all'Eurogruppo del 15 giugno.
"Non è
vero", replica oggi il portavoce del governo Dimitris Tzanakopoulos dalle
colonne della Reuters. "Ci sarà una soluzione il 15 giugno."Lunedì,
Tsakalotos ha detto durante un briefing che la Grecia non può "accettare
un accordo che non è quello che era sul tavolo".
Cioè: quello che
era sul tavolo era lo scenario di una Grecia che fa le riforme richieste dalla
troika e votate dal Parlamento due settimane fa, solo dietro la rassicurazione
di una “chiara traccia per il debito", ha detto. Di fatto Tsakalotos, un
accademico molto trafelato e poco avvezzo alle uscite pubbliche, è stato messo
nel mirino: potrebbe essere lui a saltare entro l'estate per non far cadere
tutto il governo Syriza-Anel. Per cui da più parti la smentita è vista come una
conferma al cubo.
Giorni fa il
ministro delle finanze tedesco Schaeuble aveva suggerito di rinviare qualsiasi
decisione sul debito al 2018. E Tsakalotos potrebbe essere il capro espiatorio
di una nuova sconfitta per il governo greco il prossimo 15 giugno.
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου