Tessalonica di
Macedonia fu fondata all'incirca nel 315 a.C. da Cassandro, Re dei Macedoni.
Nel 146 a.C. fu conquistata dai Romani e fece parte della provincia romana di
Macedonia.
La città venne
fondata attorno al 316 /315 a.C. da Cassandro I, re dei Macedoni, nelle
vicinanze o sul luogo dove sorgeva l'antica città di Therma e diversi altri
villaggi. Cassandro le diede il nome di sua moglie Tessalonica, che era anche
sorellastra di Alessandro Magno. Ella venne così chiamata dal padre, Filippo II
di Macedonia , per commemorare la sua nascita nel giorno in cui egli ottenne
una vittoria (nike) sui Tessalici (Θεσσαλία = Tessaglia; "dei
Tessali" + "Vittoria"). Sembra poi che la fondazione della città
sia avvenuta per sinecismo attraverso l'unione graduale di ben 26 villaggi di
differente status: si trattava delle città greche di Enea, Dikaia, quelle
dell'entroterra del golfo Termaico, Kalindoia ad est, oltre a Rhamioi,
Paraipioi, Eugeis Kisseitai, Osbaioi, Prasilioi, forse Ardrolioi, Therma, Ole,
Altos Perdylos, Gareskos, Nibas, quelle occidentali del golfo come Sindos
Chalastra. Questi villaggi diventavano così dei kômai della grande metropoli
che si era andata formando. La Migdonia, di cui Tessalonica faceva parte, fu
conquistata in precedenza da Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro
Magno, ed era separata amministrativamente dal territorio originale del Regno
di Macedonia. Il sovrano ed i suoi successori potrebbero aver installato tutta
una serie di guarnigioni a guardia dei nuovi territori occupati, sebbene
Cassandrea risulti fin dall'inizio una città macedone, per le sue istituzioni e
la sua gente. Questo dato è forse possibile riconoscerlo nella fondazione
successiva della città di Tessalonica che portava il nome della figlia di
Filippo. La città, che era divenuta capitale di uno dei quattro distretti di
Macedonia dal 168 /167 a.C., a partire dal 146 a.C., al termine della quarta ed
ultima fase della guerra con la Macedonia, divenne provincia romana, affidata
ad un pretore. Nella nuova provincia romana, Tessalonica fu soggetta a tributo,
divenendo molto probabilmente la sede delle autorità romane provinciali. Il
cambiamento di status politico fu simboleggiata con l'adozione di un nuovo sistema
di datazione, secondo il quale si ripartiva dall'inizio dell'epoca provinciale
della Macedonia, che cominciò nel 148 a.C. e rimase in vigore fino alla riforma
tetrarchica di Diocleziano della fine del III secolo. La città continuò a
svilupparsi sotto la dominazione romana, grazie anche alla costruzione della
via Egnatia, arteria stradale di fondamentale importanza per l' area balcanica,
che collegava Dyrrachium sul mare Adriatico con Byzantium sul mar Nero. Quando
l'Impero Romano venne diviso in una parte orientale ed una occidentale,
governate rispettivamente da Costantinopoli e Roma , Tessalonica cadde sotto il
controllo dell'Impero romano d'Oriente . La sua importanza era seconda solo
alla stessa Costantinopoli. Al tempo dell'Imperatore Leone VI, Tessalonica fu
assediata nel 904, da un certo Leone di Tripoli, un disertore di origine greca
passato dalla parte araba. I dettagli dell'assedio sono forniti da Giovani
Cameniate il quale riporta che gli abitanti videro i corsari arabi arrivare in
vista della città domenica 29 luglio 904. Dopo un assedio di tre giorni riuscì
a espugnare e saccheggiare la città; dopo il saccheggio i corsari arabi
abbandonarono la città portando con sé molti abitanti tessalonicesi che erano
stati catturati e che vennero venduti come schiavi. Un ulteriore attacco
normanno avvenne nel 1185, e questa volta Tessalonica cadde: i suoi abitanti
greci vennero trucidati dai Normanni, come rappresaglia per l'eccidio dei
Latini a Costantinopoli ordinato tre anni prima dall'imperatore Andronico I
Comneno. Costantinopoli era ormai apertamente minacciata e gli abitanti,
attribuendo la grave crisi all'Imperatore, trucidò Andronico. L'esercito
normanno fu però decimato da epidemie, e il generale Alessio Brana inflisse due
sconfitte decisive ai Normanni, costringendoli ad evacuare Tessalonica e ad
evacuare la Grecia. Il nuovo Imperatore, Isacco I Angelo non riuscì ad
arrestare la disgregazione dell'Impero: i Bulgari riconquistarono
l'indipendenza, Cipro si rivoltò e secessionò dall'Impero, e tutti questi
insuccessi non furono che il preludio della conquista crociata di
Costantinopoli del 1204, con cui l'Impero bizantino cadde una prima volta,
prima di essere restaurato nel 1261. Dopo la prima caduta dell'Impero bizantino
come conseguenza della Quarta Crociata del 1204 (al suo posto fu costituito l'
Impero latino), Tessalonica fu assegnata a Bonifacio I del Monferrato, che
ottenne il titolo di re di Tessalonica. Dopo aver resistito con successo
all'assedio dei Bulgari di Kalojan nel 1205, il regno di Tessalonica subì un
graduale indebolimento interno, e di ciò ne approfittò il despota di Epiro
Teodoro Angelo Ducas che, dopo un lungo assedio, espugnò Tessalonica nel 1224
rendendola la sua capitale. Teodoro Angelo, ambendo a riconquistare
Costantinopoli e ricostituire l'antico Impero bizantino, assunse la porpota e i
titoli di basileus e autokrator dei Romei, contrapponendosi così all'Impero di
Nicea. Durante la lotta tra i due stati eredi principali di Bisanzio, Nicea ed
Epiro, Teodoro Angelo tentò di conquistare Costantinopoli e durante la lotta
attaccò i Bulgari ma, sconfitto nel 1230, fu catturato e accecato Suo fratello
Manuele riuscì a conservare Tessalonica, Tessaglia e Epiro, ma le più recenti
conquiste di Teodoro andarono perse a vantaggio dei Bulgari. Nel 1242
l'Imperatore di Nicea Giovanni III Valatze attaccò Tessalonica, ma fu spinto al
ritiro da un improvviso attacco mongolo; comunque la campagna ebbe effetti
positivi per Nicea perché il sovrano di Tessalonica rinunciava al titolo di
basileus riconoscendo la sovranità del basileus di Nicea, ricevendo in cambio
il titolo di despota. Quattro anni dopo, nel 1246, lo stesso sovrano attaccò di
nuovo a Tessalonica, espugnandola a dicembre e deponendo l'ultimo sovrano di
Tessalonica, Demetrio figlio di Teodoro (1244-1246). Tessalonica divenne la
sede del vicario dei possedimenti europei dell'Impero di Nicea, che nel 1261
riconquistò Costantinopoli restaurando l'Impero bizantino sotto la Dinastia dei
Paleologi. Fu poi assediata dagli Ottomani nel 1383 e cadde in loro mani nel
1397. Fu poi recuperata da Bisanzio, ma ricadde in mani turche il 12 aprile
1394. Il sovrano ottomano Bayazid costrinse l'Impero, che ormai si estendeva
solo su Costantinopoli e il suo entroterra, alcune isole dell'Egeo e una parte
del Peloponneso, al vassallaggio e sembrava prossima la conquista di
Costantinopoli stessa. I Mongoli di Tamerlano inflissero però ai Turchi una
grave sconfitta nel 1402, e a causa della breve crisi nell'Impero ottomano a
causa della grave sconfitta, i Bizantini poterono riguadagnare il possesso di
Tessalonica nello stesso anno. Nel 1423, tuttavia, essendo non più capaci di
difenderla dagli Ottomani, il despota di Tessalonica Andronico Paleologo,
figlio dell'imperatore Manuele II Paleologo consegnò Tessalonica alla
Repubblica di Venezia. Nemmeno i Veneziani furono però in grado di difendere
Tessalonica dai Turchi, e pochi anni dopo, dopo un breve assedio, il 29 marzo
1430 il sultano ottomano Murad II espugnava Tessalonica. L' assedio di
Tessalonica, che vide gli ottomani come assedianti, e i bizantini e poi i
veneziani come difensori, durò dal giugno 1422 al 29 marzo 1430. L'esito finale
dell'assedio fu la vittoria degli ottomani e quindi la sottomissione di
Tessalonica all' impero ottomano. Nel 1421 l'erede al trono bizantino Giovanni
VIII Paleologo, figlio dell'imperatore bizantino Manuele II Paleologo, aveva
interferito nelle questioni dell'impero ottomano nel campo della successione
del trono del sultano. Mehmet I , padre di Murad II, era morto in quell'anno, e
Giovanni VIII aveva appoggiato Mustafa nel tentativo di impadronirsi del trono
ottomano. Il tentativo non riuscì, e Mustafa fu strangolato da Murad II. La
politica utilizzata da Giovanni VIII Paleologo era comunemente usata
nell'impero bizantino e serviva a mandare in confusione i propri nemici
confinanti, in modo che l'impero potesse rafforzarsi. Visto poi che in quel
momento l'impero era in piena agonia, la sua caduta poteva avvenire da un
momento all'altro. Manuele II, con queste manovre politiche, aveva portato in
passato grandi frutti per l'impero, ma non sostenne questa intromissione del
figlio nell'impero ottomano, perché da un decennio vigeva la pace fra i due
imperi. Giovanni VIII Paleologo, come tutti i giovani di Costantinopoli, voleva
riportare alla grandezza di un tempo l'impero, ma con questa mossa rovinò gli
sforzi di trent'anni di regno del padre. L'assedio di Tessalonica iniziò nel
giugno 1422. Si sa che i bizantini erano in netta minoranza, e non possedevano
artiglieria; la difesa era organizzata da uno dei figli dell'imperatore, il
despota Andronico Paleologo, che essendo gravemente malato di elephantiasis
graecorum, era incapace di gestire efficacemente una situazione così grave.
Nella primavera del 1423, la città era ancora sotto assedio e ridotta alla
fame, perse e le speranze di vittoria contro gli ottomani erano perse.
Andronico pensava che i veneziani avrebbero potuto proteggere Tessalonica
meglio di quanto avrebbe potuto fare lui, pertanto nell'estate del 1423 iniziò
delle trattative diplomatiche perché la città fosse annessa alla repubblica di
Venezia. In quel momento Andronico non pensava al proprio orgoglio, ma agli
abitanti di Tessalonica che sarebbero stati massacrati dagli ottomani se questi
ultimi fossero entrati in città. La sua idea era condivisa anche dal padre
Manuele II e dal fratello Giovanni VIII. I veneziani, stupiti per l'offerta dei
bizantini, rifletterono a lungo sulla proposta, poi il doge di Venezia,
Francesco Foscari, decise di accettare e la città fu venduta ai veneziani per
50.000 ducati. Il doge assegnò a due suoi rappresentanti dieci navi piene di
viveri e di soldati pronti per la difesa, comandati da Pietro Loredan che già
nel 1416 aveva distrutto una flotta ottomana. Le truppe veneziane entrarono
nella città il 14 settembre 1423, con l'approvazione della popolazione che li
accolse come dei salvatori. Nello stesso giorno lo stendardo bizantino fu
abbassato da tutte le torri di Tessalonica e al suo posto fu messo il leone di
Venezia. L'unica clausola che i veneziani erano tenuti a rispettare era un
trattamento di favore per le autorità politiche e religiose del luogo.
Andronico senza volerlo aveva contribuito allo scoppio del primo conflitto di
una serie di guerre fra la repubblica di Venezia e l'impero ottomano. Appena il
potere fu consegnato ai veneziani, Andronico prese l'abito monacale e sì ritirò
nel monastero dell'Onnipotente, dove morì il 4 marzo 1429. La città nonostante
la fame resistette, anche perché l'impero ottomano era stato coinvolto anche in
altre due guerre, contro i veneziani e contro i karamanid . Ma nel 1430
l'impero ottomano riuscì a liberarsi da queste due guerre e poté concentrarsi
sull'assedio. Murad II organizzò allora in Macedonia un forte esercito, del
quale prese direttamente il comando, e si diresse verso Tessalonica. La città
non poté resistere a questa offensiva e fu espugnata il 29 marzo e fu
saccheggiata per tre giorni. Dopo questo saccheggio la città di Tessalonica
contava solamente 7.000 abitanti, niente in confronto all' XI secolo in cui vi
erano 100.000 abitanti. Dopo questo scontro, fra ottomani e veneziani
scoppiarono molti conflitti, fino alla caduta della Repubblica di Venezia (
XVIII secolo). Per i bizantini la perdita di Salonicco significò un ulteriore
grave perdita; era ormai vicina la fine dell'impero, che sarebbe giunta
ventitré anni dopo. Gli ottomani invece, grazie a questa vittoria poterono
finalmente avere il pieno controllo della Macedonia. La città di Salonicco, a
causa della dominazione degli ottomani, andò in profonda crisi, fino all'arrivo
nel 1492 degli Ebrei sefarditi cacciati dalla Spagna. L'arrivo di una cultura
urbana avanzata fu l'inizio di quello che si chiamò Il Secolo d'Oro che terminò
con le nuove vie commerciali delle Americhe e la spaccatura della comunità
ebraica per via di Sabetay Sevi. Solo con l'avvento delle istituzioni educative
dell'Occidente nel 18o secolo si ebbe un recupero che risultò in un secondo
Secolo d'Oro. Questo fini nel 1912, con la conquista della città da parte della
Grecia dopo la prima guerra balcanica con la perdita dell'hinterland balcanico
e della sua funzione come principale porto di tutto il mercato della penisola.
Isidoros Skliros, Economista, Ricercatore Storico
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