Τρίτη 2 Μαΐου 2017

LA STORIA DI THESSALONICA: DALLA ANTICA FONDAZIONE GRECA AL SACCO OTTOMANO LA CITTÀ

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Tessalonica di Macedonia fu fondata all'incirca nel 315 a.C. da Cassandro, Re dei Macedoni. Nel 146 a.C. fu conquistata dai Romani e fece parte della provincia romana di Macedonia.

La città venne fondata attorno al 316 /315 a.C. da Cassandro I, re dei Macedoni, nelle vicinanze o sul luogo dove sorgeva l'antica città di Therma e diversi altri villaggi. Cassandro le diede il nome di sua moglie Tessalonica, che era anche sorellastra di Alessandro Magno. Ella venne così chiamata dal padre, Filippo II di Macedonia , per commemorare la sua nascita nel giorno in cui egli ottenne una vittoria (nike) sui Tessalici (Θεσσαλία = Tessaglia; "dei Tessali" + "Vittoria"). Sembra poi che la fondazione della città sia avvenuta per sinecismo attraverso l'unione graduale di ben 26 villaggi di differente status: si trattava delle città greche di Enea, Dikaia, quelle dell'entroterra del golfo Termaico, Kalindoia ad est, oltre a Rhamioi, Paraipioi, Eugeis Kisseitai, Osbaioi, Prasilioi, forse Ardrolioi, Therma, Ole, Altos Perdylos, Gareskos, Nibas, quelle occidentali del golfo come Sindos Chalastra. Questi villaggi diventavano così dei kômai della grande metropoli che si era andata formando. La Migdonia, di cui Tessalonica faceva parte, fu conquistata in precedenza da Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno, ed era separata amministrativamente dal territorio originale del Regno di Macedonia. Il sovrano ed i suoi successori potrebbero aver installato tutta una serie di guarnigioni a guardia dei nuovi territori occupati, sebbene Cassandrea risulti fin dall'inizio una città macedone, per le sue istituzioni e la sua gente. Questo dato è forse possibile riconoscerlo nella fondazione successiva della città di Tessalonica che portava il nome della figlia di Filippo. La città, che era divenuta capitale di uno dei quattro distretti di Macedonia dal 168 /167 a.C., a partire dal 146 a.C., al termine della quarta ed ultima fase della guerra con la Macedonia, divenne provincia romana, affidata ad un pretore. Nella nuova provincia romana, Tessalonica fu soggetta a tributo, divenendo molto probabilmente la sede delle autorità romane provinciali. Il cambiamento di status politico fu simboleggiata con l'adozione di un nuovo sistema di datazione, secondo il quale si ripartiva dall'inizio dell'epoca provinciale della Macedonia, che cominciò nel 148 a.C. e rimase in vigore fino alla riforma tetrarchica di Diocleziano della fine del III secolo. La città continuò a svilupparsi sotto la dominazione romana, grazie anche alla costruzione della via Egnatia, arteria stradale di fondamentale importanza per l' area balcanica, che collegava Dyrrachium sul mare Adriatico con Byzantium sul mar Nero. Quando l'Impero Romano venne diviso in una parte orientale ed una occidentale, governate rispettivamente da Costantinopoli e Roma , Tessalonica cadde sotto il controllo dell'Impero romano d'Oriente . La sua importanza era seconda solo alla stessa Costantinopoli. Al tempo dell'Imperatore Leone VI, Tessalonica fu assediata nel 904, da un certo Leone di Tripoli, un disertore di origine greca passato dalla parte araba. I dettagli dell'assedio sono forniti da Giovani Cameniate il quale riporta che gli abitanti videro i corsari arabi arrivare in vista della città domenica 29 luglio 904. Dopo un assedio di tre giorni riuscì a espugnare e saccheggiare la città; dopo il saccheggio i corsari arabi abbandonarono la città portando con sé molti abitanti tessalonicesi che erano stati catturati e che vennero venduti come schiavi. Un ulteriore attacco normanno avvenne nel 1185, e questa volta Tessalonica cadde: i suoi abitanti greci vennero trucidati dai Normanni, come rappresaglia per l'eccidio dei Latini a Costantinopoli ordinato tre anni prima dall'imperatore Andronico I Comneno. Costantinopoli era ormai apertamente minacciata e gli abitanti, attribuendo la grave crisi all'Imperatore, trucidò Andronico. L'esercito normanno fu però decimato da epidemie, e il generale Alessio Brana inflisse due sconfitte decisive ai Normanni, costringendoli ad evacuare Tessalonica e ad evacuare la Grecia. Il nuovo Imperatore, Isacco I Angelo non riuscì ad arrestare la disgregazione dell'Impero: i Bulgari riconquistarono l'indipendenza, Cipro si rivoltò e secessionò dall'Impero, e tutti questi insuccessi non furono che il preludio della conquista crociata di Costantinopoli del 1204, con cui l'Impero bizantino cadde una prima volta, prima di essere restaurato nel 1261. Dopo la prima caduta dell'Impero bizantino come conseguenza della Quarta Crociata del 1204 (al suo posto fu costituito l' Impero latino), Tessalonica fu assegnata a Bonifacio I del Monferrato, che ottenne il titolo di re di Tessalonica. Dopo aver resistito con successo all'assedio dei Bulgari di Kalojan nel 1205, il regno di Tessalonica subì un graduale indebolimento interno, e di ciò ne approfittò il despota di Epiro Teodoro Angelo Ducas che, dopo un lungo assedio, espugnò Tessalonica nel 1224 rendendola la sua capitale. Teodoro Angelo, ambendo a riconquistare Costantinopoli e ricostituire l'antico Impero bizantino, assunse la porpota e i titoli di basileus e autokrator dei Romei, contrapponendosi così all'Impero di Nicea. Durante la lotta tra i due stati eredi principali di Bisanzio, Nicea ed Epiro, Teodoro Angelo tentò di conquistare Costantinopoli e durante la lotta attaccò i Bulgari ma, sconfitto nel 1230, fu catturato e accecato Suo fratello Manuele riuscì a conservare Tessalonica, Tessaglia e Epiro, ma le più recenti conquiste di Teodoro andarono perse a vantaggio dei Bulgari. Nel 1242 l'Imperatore di Nicea Giovanni III Valatze attaccò Tessalonica, ma fu spinto al ritiro da un improvviso attacco mongolo; comunque la campagna ebbe effetti positivi per Nicea perché il sovrano di Tessalonica rinunciava al titolo di basileus riconoscendo la sovranità del basileus di Nicea, ricevendo in cambio il titolo di despota. Quattro anni dopo, nel 1246, lo stesso sovrano attaccò di nuovo a Tessalonica, espugnandola a dicembre e deponendo l'ultimo sovrano di Tessalonica, Demetrio figlio di Teodoro (1244-1246). Tessalonica divenne la sede del vicario dei possedimenti europei dell'Impero di Nicea, che nel 1261 riconquistò Costantinopoli restaurando l'Impero bizantino sotto la Dinastia dei Paleologi. Fu poi assediata dagli Ottomani nel 1383 e cadde in loro mani nel 1397. Fu poi recuperata da Bisanzio, ma ricadde in mani turche il 12 aprile 1394. Il sovrano ottomano Bayazid costrinse l'Impero, che ormai si estendeva solo su Costantinopoli e il suo entroterra, alcune isole dell'Egeo e una parte del Peloponneso, al vassallaggio e sembrava prossima la conquista di Costantinopoli stessa. I Mongoli di Tamerlano inflissero però ai Turchi una grave sconfitta nel 1402, e a causa della breve crisi nell'Impero ottomano a causa della grave sconfitta, i Bizantini poterono riguadagnare il possesso di Tessalonica nello stesso anno. Nel 1423, tuttavia, essendo non più capaci di difenderla dagli Ottomani, il despota di Tessalonica Andronico Paleologo, figlio dell'imperatore Manuele II Paleologo consegnò Tessalonica alla Repubblica di Venezia. Nemmeno i Veneziani furono però in grado di difendere Tessalonica dai Turchi, e pochi anni dopo, dopo un breve assedio, il 29 marzo 1430 il sultano ottomano Murad II espugnava Tessalonica. L' assedio di Tessalonica, che vide gli ottomani come assedianti, e i bizantini e poi i veneziani come difensori, durò dal giugno 1422 al 29 marzo 1430. L'esito finale dell'assedio fu la vittoria degli ottomani e quindi la sottomissione di Tessalonica all' impero ottomano. Nel 1421 l'erede al trono bizantino Giovanni VIII Paleologo, figlio dell'imperatore bizantino Manuele II Paleologo, aveva interferito nelle questioni dell'impero ottomano nel campo della successione del trono del sultano. Mehmet I , padre di Murad II, era morto in quell'anno, e Giovanni VIII aveva appoggiato Mustafa nel tentativo di impadronirsi del trono ottomano. Il tentativo non riuscì, e Mustafa fu strangolato da Murad II. La politica utilizzata da Giovanni VIII Paleologo era comunemente usata nell'impero bizantino e serviva a mandare in confusione i propri nemici confinanti, in modo che l'impero potesse rafforzarsi. Visto poi che in quel momento l'impero era in piena agonia, la sua caduta poteva avvenire da un momento all'altro. Manuele II, con queste manovre politiche, aveva portato in passato grandi frutti per l'impero, ma non sostenne questa intromissione del figlio nell'impero ottomano, perché da un decennio vigeva la pace fra i due imperi. Giovanni VIII Paleologo, come tutti i giovani di Costantinopoli, voleva riportare alla grandezza di un tempo l'impero, ma con questa mossa rovinò gli sforzi di trent'anni di regno del padre. L'assedio di Tessalonica iniziò nel giugno 1422. Si sa che i bizantini erano in netta minoranza, e non possedevano artiglieria; la difesa era organizzata da uno dei figli dell'imperatore, il despota Andronico Paleologo, che essendo gravemente malato di elephantiasis graecorum, era incapace di gestire efficacemente una situazione così grave. Nella primavera del 1423, la città era ancora sotto assedio e ridotta alla fame, perse e le speranze di vittoria contro gli ottomani erano perse. Andronico pensava che i veneziani avrebbero potuto proteggere Tessalonica meglio di quanto avrebbe potuto fare lui, pertanto nell'estate del 1423 iniziò delle trattative diplomatiche perché la città fosse annessa alla repubblica di Venezia. In quel momento Andronico non pensava al proprio orgoglio, ma agli abitanti di Tessalonica che sarebbero stati massacrati dagli ottomani se questi ultimi fossero entrati in città. La sua idea era condivisa anche dal padre Manuele II e dal fratello Giovanni VIII. I veneziani, stupiti per l'offerta dei bizantini, rifletterono a lungo sulla proposta, poi il doge di Venezia, Francesco Foscari, decise di accettare e la città fu venduta ai veneziani per 50.000 ducati. Il doge assegnò a due suoi rappresentanti dieci navi piene di viveri e di soldati pronti per la difesa, comandati da Pietro Loredan che già nel 1416 aveva distrutto una flotta ottomana. Le truppe veneziane entrarono nella città il 14 settembre 1423, con l'approvazione della popolazione che li accolse come dei salvatori. Nello stesso giorno lo stendardo bizantino fu abbassato da tutte le torri di Tessalonica e al suo posto fu messo il leone di Venezia. L'unica clausola che i veneziani erano tenuti a rispettare era un trattamento di favore per le autorità politiche e religiose del luogo. Andronico senza volerlo aveva contribuito allo scoppio del primo conflitto di una serie di guerre fra la repubblica di Venezia e l'impero ottomano. Appena il potere fu consegnato ai veneziani, Andronico prese l'abito monacale e sì ritirò nel monastero dell'Onnipotente, dove morì il 4 marzo 1429. La città nonostante la fame resistette, anche perché l'impero ottomano era stato coinvolto anche in altre due guerre, contro i veneziani e contro i karamanid . Ma nel 1430 l'impero ottomano riuscì a liberarsi da queste due guerre e poté concentrarsi sull'assedio. Murad II organizzò allora in Macedonia un forte esercito, del quale prese direttamente il comando, e si diresse verso Tessalonica. La città non poté resistere a questa offensiva e fu espugnata il 29 marzo e fu saccheggiata per tre giorni. Dopo questo saccheggio la città di Tessalonica contava solamente 7.000 abitanti, niente in confronto all' XI secolo in cui vi erano 100.000 abitanti. Dopo questo scontro, fra ottomani e veneziani scoppiarono molti conflitti, fino alla caduta della Repubblica di Venezia ( XVIII secolo). Per i bizantini la perdita di Salonicco significò un ulteriore grave perdita; era ormai vicina la fine dell'impero, che sarebbe giunta ventitré anni dopo. Gli ottomani invece, grazie a questa vittoria poterono finalmente avere il pieno controllo della Macedonia. La città di Salonicco, a causa della dominazione degli ottomani, andò in profonda crisi, fino all'arrivo nel 1492 degli Ebrei sefarditi cacciati dalla Spagna. L'arrivo di una cultura urbana avanzata fu l'inizio di quello che si chiamò Il Secolo d'Oro che terminò con le nuove vie commerciali delle Americhe e la spaccatura della comunità ebraica per via di Sabetay Sevi. Solo con l'avvento delle istituzioni educative dell'Occidente nel 18o secolo si ebbe un recupero che risultò in un secondo Secolo d'Oro. Questo fini nel 1912, con la conquista della città da parte della Grecia dopo la prima guerra balcanica con la perdita dell'hinterland balcanico e della sua funzione come principale porto di tutto il mercato della penisola.

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Isidoros Skliros, Economista, Ricercatore Storico


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