Domenica 05 Novembre 2017 ore 22:45
Grecia: Una pista ciclabile infinita a Karditsa
Continua il
viaggio di “Tutto In” alla ricerca degli italiani di Grecia. La nostra meta
originaria era Kalambaka, la città delle meteore dove tra i monasteri
arrampicati sulle montagne più irte che non si può, vivono alcuni italiani.
Lungo la strada però scopriamo che lì vicino a Karditsa vivono degli italiani
che integrati ormai nella popolazione locale, sono protagonisti della vita
greca della Tessaglia. Si, ci troviamo nella Tessaglia, la regione storica a
due passi dalla Macedonia Greca. Una regione famosa soprattutto per la
coltivazione del cotone che sino a pochi anni fa era una delle risorse
economiche più importanti della zona nord ellenica.
A Karditsa
ci aspetta Maria Elena Muscolo, una insegnante di inglese ed italiano che vive
qui da più di vent’anni e che ci farà da guida. La sorpresa più grande per noi
è scoprire come a questa latitudine, d’inverno c’è la neve, il mezzo di
comunicazione più usato è la bici e così il sindaco di Karditsa ci mette a
disposizione delle biciclette e ci porta a scoprire la città. Lo facciamo
percorrendo la pista ciclabile che qui a Karditsa sono orgogliosi di dire che è
la più lunga della Grecia.
Ed è proprio
vero considerato che non finiva mai. Siamo stato a Karditsa sino al pomeriggio
quando l’abbiamo lasciata per raggiungere Kalambaka e le meteore.
Un sogno
accarezzato da sempre e che si avverava davanti ai nostri occhi. In mezzo alle
nuvole eccole spuntare le meteore in tutta la loro magnificenza. La pima
domanda che ci facciamo è come abbiano potuto costruire nel XIV secolo, senza
alcuna attrezzatura meccanica, questi monasteri.
Fino al
secolo scorso erano raggiungibili solo con scale a pioli o con sistemi a
carrucola, ora ci sono scale in muratura o scavate nella roccia la cui salita è
impegnativa, ma non molto faticosa, richiedendo di solito circa dieci minuti.
La visita consente ai turisti di vedere alcuni luoghi dei monasteri come la
chiesa e, nei più grandi, il museo. Il panorama è sempre molto suggestivo.
L'ingresso ai monasteri è a pagamento solo per i cittadini non greci (3,00 €
nel 2017). Per le donne sono a disposizione dei teli da indossare a mo' di
gonna per coprire le gambe scoperte o i pantaloni.
Grecia:
Meteore sulle nuvole dell’Olimpo
Le
aspettative di uno spettacolo impareggiabile sono state superate dalle realtà
che si è specchiata davanti a noi. Un panorama di formazione rocciose altissime
e lassù in cima appollaiati come delle aquile, i monasteri. Siamo alle meteore,
una delle più belle località patrimonio dell’umanità grazie all’Unesco. Sono
dodici, ma solo sei sono abitate ancora da monaci, di cui due sono conventi di
clausura. A farci da guida qui a Kalambaka, la città della Tessaglia che ospita
le meteore, è il vice sindaco Randos Costantinos, un professore di educazione
fisica che si è laureato all’Isef di Roma. Le abbiamo girate in lungo e largo,
e la domanda che ci siamo fatti è sempre la stessa. Come hanno fatto a
costruire i monasteri lassù dove a mala pena arrivano le aquile? Un
bell’interrogativo che solo le ricerche storiche ci hanno svelato. A forza di
braccia, carrucole ed asini a cominciare dal quattordicesimo secolo i monaci e
la popolazione locale hanno realizzato queste magnificenze. Quando siamo
arrivarti lì c’era ed ancora non si è spenta una polemica che domina i mezzi
d’informazione. Realizzare degli ascensori per raggiungere i conventi. Da un
lato i tradizionalisti, gli amanti della storia che temono un imbarbarimento
delle meteore e dall’altro i Moderni che vorrebbero rendere accessibili a tutti
questa meraviglia dell’Unesco. Come finirà non lo sappiamo ma noi, una volta lì,
abbiamo dato il nostro parere: lasciarle così’ come sono.
A Kalambaka,
la città ai piedi delle meteore abbiamo incontrato tanti italiani che sono
venuti a trovarci dai paesi vicini ed anche loro come i greci ci hanno
confermato le difficoltà che vivono quotidianamente per una crisi economica che
ogni giorno che passa diventa sempre più pesante.
Kalambaka è
bella ed anche d’inverno quando la neve copre le meteore lo spettacolo è sempre
affascinante, anzi forse lo è di più.
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