Piccola
isola dell’arcipelago cicladico, Kimolos racchiude tutto l’incanto e la
meraviglia del paesaggio e della cultura greca.
L’isola di
Kimolos è parte dell’arcipelago delle Cicladi, le quali hanno rivestito un
ruolo molto importante nell’ambito della storia, della cultura e dell’economia
greca. Con la loro posizione centrale nell’ambito delle grandi rotte marittime,
le isole dell’arcipelago hanno contribuito enormemente allo sviluppo delle
attività economiche della Grecia, collegandola a Costantinopoli e ai centri
principali dell’Asia Minore e dell’impero bizantino. L’isola di Kimolos il cui
nome molto probabilmente deriva dal suo primo sovrano fece parte tra il
tredicesimo e il sedicesimo secolo del ducato di Venezia, per poi passare nelle
mani dell’impero ottomano.
L’isola di
Kimolos è parte dell’arcipelago delle Cicladi, le quali hanno rivestito un
ruolo molto importante nell’ambito della storia, della cultura e dell’economia
greca. Con la loro posizione centrale nell’ambito delle grandi rotte marittime,
le isole dell’arcipelago hanno contribuito enormemente allo sviluppo delle
attività economiche della Grecia, collegandola a Costantinopoli e ai centri
principali dell’Asia Minore e dell’impero bizantino. L’isola di Kimolos il cui
nome molto probabilmente deriva dal suo primo sovrano fece parte tra il
tredicesimo e il sedicesimo secolo del ducato di Venezia, per poi passare nelle
mani dell’impero ottomano.
Il villaggio
principale di Kimolos è Chorio, nel quale troviamo tutte le principali attrattive
culturali dell’isola. Nell’antica area residenziale di Chorio troviamo un
castello medievale, risalente al quattordicesimo secolo, caratterizzato da due
grandi dimore e circondato da una serie di cassette di minori dimensioni, oltre
a una deliziosa chiesa dedicata alla natività di Cristo, edificata nel 1592. Il
castello presenta numerose altre chiese, tutte edificate nel diciassettesimo
secolo. La parte interna del castello è ormai in rovina, mentre l’area esterna
presenta le antiche mura abbastanza ben conservate. Il castello ha subito
numerosi attacchi da parte dei pirati, culminati con il tragico rogo avvenuto
nel XVIII secolo
Nel caso in
cui foste interessati ad approfondire questi e altri aspetti storico-culturali
legati all’isola e più in generale alle vicende storiche dell’arcipelago delle
Cicladi, vi consigliamo di fare un salto all’interessantissimo seppur piccolo
museo archeologico di Kimolos, presso il villaggio di Chorio, allestito
all’interno di una dimora a due piani del XIX secolo, una delle più antiche
della zona e completamente restaurata. Il museo di Kimolos, istituito nel 2008,
raccoglie numerosi manufatti e reperti archeologici che testimoniano le diverse
fasi storiche dell’isola, a partire dal secondo millennio a.C. e presenta anche
una nutrita documentazione audiovisiva. Il museo presenta inoltre una
interessante collezione di reperti provenienti dal sito archeologico di
Ellinika.
Un altro
interessante museo presente sull’isola è il Folklore and Maritime Museum di
Kimolos, situato in una dimora restaurata e ricavata dalle vestigia di
un’antica casa veneziana. Il museo presenta manufatti basati sulla collezione
privata di uno studioso locale, Manolis Christoulakis e sulle generose
donazioni elargite da alcune personalità dell’isola. Il museo si pone
l’obiettivo di preservare e divulgare gli aspetti culturali legati al folklore
locale attraverso l’esposizione di tessuti prodotti dalle donne dell’isola, di
utensili del diciottesimo e del diciannovesimo secolo, di utensili agricoli e di
innumerevoli reperti nautici.
L’isola di
Kimolos è costellata di bellissime chiese ortodosse, edificate nel corso dei
secoli a testimonianza della profonda devozione locale. Oltre alle già
menzionate chiese appartenenti al complesso del castello medievale, si contano
un’ottantina di chiese sparse per tutto il territorio dell’isola. La più
importante è senza dubbio la monumentale chiesa di Panagia Digitria, risalente
al diciannovesimo secolo, al cui interno troviamo un’importante icona
proveniente da Costantinopoli, probabilmente dipinta nel quindicesimo secolo,
dalla quale la chiesa deriva il proprio nome. Vi segnaliamo inoltre le chiese
di Agia Matrona e di Agia Anna, rispettivamente edificate nel diciassettesimo e
nel diciottesimo secolo.
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