Il titolo di
questo libro si ispira a un passo di Polibio: le "nuvole a occidente"
sono la metafora che secondo lo storico fu utilizzata dal dignitario degli
Etoli, Agelao, per esprimere l'incombere della minaccia romana sugli affari
della Grecia
"Se mai
lascerete che le nuvole che ora si stanno addensando a occidente incombano
sulla Grecia, temo fortemente che [...] ci ritroveremo a implorare gli dei di
concederci questo diritto, di fare la guerra e la pace gli uni con gli altri a
piacimento e, in generale, di gestire da noi le nostre dispute interne".
In uno spazio di tempo relativamente breve, dal 229 al 146 a.C., Roma riuscì a
imporre il suo dominio sulla Grecia e a porre fine a un regno ellenistico, la
Macedonia, insidiandone seriamente un altro, quello di Siria. La rapidità
dell'espansione romana non mancò di impressionare gli intellettuali del tempo,
in particolare proprio lo storico greco Polibio di Megalopoli, prima ostaggio
presso la potente famiglia degli Scipioni e poi mediatore tra i suoi
compatrioti e i nuovi conquistatori. A contatto con il raffinato sistema di
pensiero che aveva visto la luce in Grecia, i Romani furono spinti per la prima
volta a interrogarsi sulla loro identità e su quale dovesse essere il loro
ruolo nel mondo sul quale stavano imponendo gradualmente l'egemonia.
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