Una nave militare
turca ha transitato questa mattina nella acque territoriali greche nei pressi
dell'isola di Imia, già oggetto di disputa tra i due paesi. Lo riferisce il
quotidiano “Ekathimerini”, secondo cui le forze navali greche hanno risposto a
quella che hanno definito una “provocazione”, scortando la nave turca al di
fuori delle acque territoriali elleniche.
Secondo fonti
diplomatiche citate dal quotidiano, l'accaduto sarebbe da attribuire alla
decisione della Corte suprema greca, che questa settimana si è espressa contro
l'estradizione di otto militari turchi, fuggiti nel paese a seguito del fallito
golpe in Turchia lo scorso luglio. Il verdetto ha provocato forti critiche da
parte delle autorità di Ankara.
Dopo la decisione
della Corte il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato il premier
greco Alexis Tsipras: "La prima notte (dopo il tentato colpo di stato)
l'ho chiamato. Lui mi ha detto che la questione sarebbe stata risolta in un
periodo tra i 15 e i 20 giorni", ha detto. Erdogan ha definito i militari
turchi attualmente in Grecia come dei "terroristi" che devono essere
giudicati nel loro paese. "Il ritardo nella loro consegna ovviamente mina
la fiducia" nelle relazioni tra Atene e Ankara, ha concluso il capo dello
stato turco. "In Grecia la responsabilità per le sentenze dei giudici dipende
dalla magistratura indipendente", ha affermato un rappresentante del
governo di Atene, citato dal quotidiano "Kathimerini", in risposta
alle accuse di Ankara che ha parlato di una "decisione
politicizzata". La Turchia - si legge in una nota pubblicata dal ministero
degli Esteri di Ankara - valuterà la decisione della Grecia con possibili
contromisure su "differenti aspetti delle relazioni bilaterali". Ieri
il ministro della Difesa greco, Panos Kammenos, ha invitato il governo turco a
“rispettare il processo democratico”, dopo la minaccia di Ankara di annullare
l'accordo bilaterale con la Grecia sulla riammissione dei migranti in risposta
alla mancata estradizione degli otto golpisti turchi.
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