I primi resti archeologici ritrovati sull'isola furono conservati all'interno della chiesa di Panagia Ekatontapiliani.
Nel 1950 fu costruita la scuola di Paros e fu deciso che alcune stanze dell'edificio scolastico fossero riservate alla conservazione dei reperti che stavano diventando sempre più numerosi. Nel 1960 finalmente fu terminato a Parikia l'edificio che ancora oggi ospita il Museo Archeologico di Paros. In esposizione ci sono interessanti ritrovamenti che vanno dal periodo cicladico (prima età del bronzo) fino al periodo classico e romano, provenienti dai siti archeologici dell'isola e del vicino isolotto disabitato Saliagos. In realtà, le opere spaziano tra le sale del museo, i suoi cortili e la zona pedonale al di fuori del suo confine. Nelle zone esterne si trovano sparsi frammenti architettonici e alcuni tombe d'epoca romana.
Nel cortile del museo sono collocati reperti archeologici di diversa tipologia: sepolcri, urne funerarie, statue, pithoi, mosaici pavimentali, sarcofaghi e grandi fregi architettonici. Dal cortile si accede al portico che ospita l'Artemide Delia, una statua monumentale (2,74 m) della dea, i cui frammenti furono ritrovati durante un vasto arco temporale nell'area degli scavi del santuario di Apollo Delio. Parte del portico è occupata da alcuni resti dell'Archilocheion, il memoriale di Archiloco, celebre antico poeta pario.
La prima sala interna, la sala A1, ospita una statua in ottime condizioni di Gorgone, creatura mostruosa della mitologia greca. Alta 1,35 m, fu scoperta nel 1990 in un grande edificio religioso appena fuori la città di Parikia, in un'area conosciuta con il nome di Agios Panteleimon. È datata intorno alla metà del VI secolo a.C. Nella sala ci sono anche parti di statue di kouroi e korai.
I resti più interessanti della sala A2 sono due fregi dell'Archilocheion, il memoriale di Archiloco. Datati tra il VI e V secolo a.C, furono utilizzati per la costruzione della chiesa di Panagia Katapoliani. Furono infatti ritrovati durante il restauro della chiesa. Altrettanto interessante è la palmetta risalente al V secolo a.C. La palmetta era un decoro architettonico tipico dell'arte greco-romana. Simboleggiava la ricchezza e l'importanza del defunto.
L'oggetto più importante della Sala A3 è senza dubbio la statua della Nike. Fu realizzata alla fine del V secolo a.C. in uno dei laboratori di marmo dell'isola per celebrare la vittoria di Paros contro Atene nel 489 a.C. Raffigura una figura femminile alata che ha appena appoggiato un piede a terra. Purtroppo è priva di testa, braccia e gran parte delle ali e dei piedi, ma ciò che rimane consente di affermare che si tratti del celebre personaggio della mitologia greca, simbolo della vittoria.
La sala B, la più piccola del museo, ospita una collezione di sculture di periodo ellenistico e altri interessanti ritrovamenti provenienti dagli scavi archeologici di Despotiko, un'isolotto nei pressi di Paros.
La sala C è la più grande e la più importante del museo. Raccoglie un gran numero di oggetti presentati in ordine cronologico, dall'età preistorica fino all'epoca romana.
Il Museo Archeologico di Paros è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 8.00 alle 15.00. Il biglietto costa €2, ridotto €1. Per gli aventi diritto al titolo ridotto o gratuito è necessario verificare presso la struttura.
Nella guida di Paros puoi trovare la descrizione dettagliata del museo, delle sue sale e dei reperti in espostizione.
Piantina del Museo Archeologico di Paros
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