Di nuovo in strada, per manifestare dissenso e protesta.
Gli agricoltori greci da oggi animano nuovi blocchi stradali in tutto il paese
per dire no alle iniziative del governo alla voce assicurazioni, previdenza e
soprattutto rincari del petrolio per i trattori.
Il presidente della Federazione delle Associazioni
Agricole di Preveza, Spiros Klinakis, ha detto che il posto di blocco è stato
eretto in località Louros e rimarrà, per molti giorni, coordinato con le
arterie autostradali come i 68 posti di blocco istituiti lo scorso anno. E ha
sottolineato che gli agricoltori cercano "di lavorare nei loro campi con
dignità".
Secondo la Federazione dell'isola di Zante "per gli
agricoltori e per i poveri nei prossimi mesi aumenteranno ancora di più le
tasse, in scia a questa politica anti-agricola attuata dal governo e
dall'Unione Europea". E osservano che "oggi non c'è altra via
d'uscita, le persone devono lottare per i loro diritti, lottare per la
sicurezza e per un prezzo di vendita del prodotto agricolo giusto per
sopravvivere”.
Il governo si difende diffondendo i numeri relativi alla
produttività ellenica rispetto ad altri paesi europei. La produttività del
settore agricolo in Grecia manifesta oggettivi ritardi, dicono.
Ad esempio nei Paesi Bassi a fronte di 45 milioni di
ettari di colture agricole, il valore della produzione ammonta a 74 miliardi di
euro, pari a euro 1.700 per acro. Invece in Grecia, a fronte di 37 milioni di
ettari di colture agricole, il valore è solo 7 miliardi di euro, pari ad appena
190 euro per ettaro. Mentre in Israele a fronte di soli 5,7 milioni di ettari
di colture agricole, il valore della produzione ammonta a 7,5 miliardi di euro,
pari a euro 1.290 per acro.
Scritto da Paolo Falliro
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