I 250mila contribuenti greci che in base alle indagini del ministero delle
Finanze hanno troppi soldi sul conto corrente rispetto a quanto dichiarato
potranno accedere a una sanatoria: se pagano eviteranno una verifica più
pesante. I conti dei politici, però, non possono essere spulciati se non dopo
l'autorizzazione del Parlamento, che di solito non arriva mai
Uno scudo fiscale “alla greca” contro gli evasori, che però non vale per la
casta. Alexis Tsipras punta a fare cassa ignorando la provenienza del denaro. E
così fa mandare una lettera di controllo dal ministero delle Finanze a 250mila
correntisti greci che presentano anomalie nei propri conti correnti. Il rischio
è che se la cavino solo con una multa e non con un supplemento di indagini
circa i profili penali.
Fino al 31 maggio i destinatari delle missive avranno il tempo di
discolparsi, anche se il software usato dal ministero non dovrebbe aver
sbagliato obiettivi. Dopo le valutazioni e se saranno considerati responsabili,
potranno accedere a una specie di sanatoria: pagare al fine di evitare una
verifica fiscale più pesante. Come il pagamentodal 26% al 62% della somma
dichiarata da parte di individui e aziende, a seconda dei casi. Inoltre i
contribuenti non potranno scegliere l’anno per dichiarare i redditi non
dichiarati ma “sanati”, al fine di non selezionare l’anno con l’aliquota
fiscale più bassa. Il problema non è solo riguardo a un semplice evasore, ma se
quel denaro può essere frutto di altri illeciti come la storia recente del
paese racconta alla voce scandalo Siemens, lista Lagarde e i casiThyssen e
Novartis.
Si tratta di una mossa per recuperare la macro evasione che c’è in Grecia –
1 miliardo di tasse non riscosse al mese – e per raggranellare risorse dopo
aver deciso senza consultare la troika di dare la tredicesima ai pensionati lo
scorso dicembre, cosa che potrebbe far scattare le clausole di salvaguardia e
quindi nuovi tagli agli assegni. Ma da questa retata sono esclusi i politici, i
cui conti non possono essere spulciati se non dopo l’autorizzazione del
Parlamento, che di solito non arriva mai. E così nessuno può sapere, ad
esempio, come denunciato dal giornalista Kostas Vaxevanis sullo scandalo
Novartis, se ci sono i 25 milioni di euro di presunte tangenti sui conti
dell’ex premier Antonis Samaras, dell’ex vice Evangelos Venizelos (famoso per
aver fatto acquistare un sommergibile con timone rotto e per viaggiare su una
Bmw con blindatura anti missile da 300mila euro) e dell’ex premier tecnico
Lukas Papadimos (in passato anche consulente di Bankitalia). O se i famosi 500
milioni di euro della lista Lagarde che, secondo le accuse di allora, la
prestanome Maria Pantelì aveva celato per conto della madre dell’ex
premierGiorgos Papandreou, Margarita, sono stati fatti rientrare “lavati”.
Inoltre il governo, in controtendenza rispetto agli altri paesi Ue, ha
deciso di ridurre del 50% le contravvenzioni per infrazioni stradali,
nonostante l’inasprimento delle sanzioni avviato dal 2010 avesse fatto scendere
il numero di incidenti e vittime. Per ildivieto di sorpasso da 700 euro, ha
annunciato il vice ministro degli interni, si passa a 350, per il mancato
utilizzo di cinture ecaschi scende a 75 euro e nel caso di guida con il
telefono cellulare addirittura solo a 25 euro.
Di contro il leader dei conservatori di Nea Dimokratia, in occasione del
primo anno alla guida del partito che dai sondaggi è accreditato di 10 punti di
vantaggio su Syriza, lancia il suo programma di governo: “Vi diremo la verità”,
è il titolo. Piùliberismo, ma controllato, e meno promesse stataliste. E in
vista di possibili elezioni anticipate a primavera, sono già in campagna
elettorale. Il 47enne Kyriakos Mytsotakis manda messaggi chiari sia verso
l’interno del paese che a Bruxelles, aicreditori. In cima al programma, lo
sviluppo “cinese” del Pireoper l’economia e per gli investimenti dell’intera
area asiatica-mediterranea, anche con un interesse italiano visto che Ferrovie
dello Stato ha acquisito Trainose, la società delle ferrovie elleniche.
Maggiore aggressività per zone tax free, l’unico modo per incentivare gli
investitori internazionali e per attrarrepensionati stranieri con uno schema
sul modello adottato aTenerife. E ancora, incentivi fiscali solo ai virtuosi
così come fanno i paesi del nord Europa, lotta all’evasione con più circolazione
di pagamenti elettronici (obbligatori per molti settori) e la preventiva
valutazione di un comitato ad hoc per ogni prestito concesso agli enti
pubblici. Ad oggi sono moltissimi quelliinsolventi con vere e proprie voragini
strutturali.
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