Manovra,
Yanis Varoufakis: "La somiglianza tra Grecia e Italia è che l’Ue sta
creando una crisi finanziaria per costringere un governo ad arrendersi"
25 novembre 2018
Nonostante
le parole rassicuranti del presidente della Commissione europea Jean-Claude
Juncker, "non siamo in guerra con l'Italia", cui vanno aggiunte
quelle distensive del premier Giuseppe Conte, "non litighiamo, we are
friendes", non è da escludere uno scenario, se non proprio simile,
verosimile, a quello andato in scena nel 2015 tra la Grecia e la Troika (Fmi,
Ue, Bce) sul debito greco.
Insomma,
ecco il quesito, c'è il rischio che il nostro Paese possa fare la fine della Grecia
nel braccio di ferro appena iniziato? Quesito niente affatto peregrino, a
distanza di tre anni dalla lunga, faticosa e controversa trattativa tra il
governo di Alex Tsipras e la Troika ma, in particolare, con all'allora ministro
delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, "il disciplinatore" -
Zuchtmeister - dell'Eurozona.
E chi meglio
dell'economista Yanis Varoufakis può dirlo essendo stato il protagonista di
quella trattativa in cui cercò, ostinatamente, di far breccia, di 'guadagnar
tempo', e oggi, pur avendo fatto tre anni fa un passo indietro da ministro del
governo, è lo Spitzenkandidat, il candidato numero uno in Germania di
'Demokratie in Europa' per Diem25, il movimento trasnazionale e paneuropeo da
lui stesso fondato?
Sbarcato a
Roma proprio da Berlino dove è stata ufficializzata la lista di 'Demokratie in
Europa', Varoufakis sostiene, in una intervista al Sole 24 Ore: "la
somiglianza [tra Grecia e Italia] è che l’Ue, in entrambi i casi, sta creando
una crisi finanziaria per costringere un governo ad arrendersi [...] La
principale differenza è che la minaccia di gettare l’Italia fuori dalla zona
euro è molto meno credibile di quanto non fosse nel caso della Grecia".
Lo scontro
con Schauble il 'Zuchtmeister', come lo stesso Varoufakis lo ha descritto, si
concluse come è ben noto con la vittoria dell'ex ministro delle Finanze tedesco
ma da questo scontro impari, dati i rapporti di forza, l'economista greco è
tutt'altro che uscito con le 'reni spezzate'.
"E'
importante non confondere - avverte nell'intervista al Sole 24 Ore - ciò che
sta accadendo nei mercati obbligazionari, il famigerato spread, con i problemi
del sistema pensionistico", vale a dire con il superamento della
famigerata de-riforma Fornero, inserita nella legge di bilancio dal governo
italiano e introdotta dal governo tecnocratico dell'economista Mario Monti,
insediato a Palazzo Chigi dall'allora presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano dopo la nomina di senatore a vita.
"[...]
Gli spread stanno aumentando perchè - aggiunge il battitore libero greco - l’Ue
e la Bce li stanno spingendo nel loro scontro con il governo di Roma. Sarebbero
aumentati indipendentemente dalla politica del governo sulle riforme
pensionistiche”.
Questo non
significa che Varoufakis condivida la composizione dell'attuale esecutivo
giallo-verde: "l'Italia è soffocata - ha detto tempo fa - da due forze
distruttive: da una parte Bruxelles, dall'altra Salvini", e oggi,
"l'Italia è il ground zero della crisi dell'Europa".
In altre
parole, nè con Bruxelles nè con Roma.
Il sogno di
Varoufakis è un New Deal europeo per abbattere le politiche di austerità,
praticate in questi anni dall'Ue, che generano enormi diseguaglianze
socio-economiche e democratizzare le istituzioni europee, a cominciare dal
Parlamento che è l'unico parlamento nella storia dell'umanità che non può
legiferare.
E dare avvio
negli Usa, a fine mese, con il senatore del Vermont, il socialista democratico
Bernie Sanders all'International Progressive per fronteggiare l'International
Nationalist, così da contrapporsi "al nuovo asse autoritario"
denunciato da Sanders che ha nel Commander-Chief il presidente Usa, Donald
Trump, nemico dell'Ue, l'ispiratore numero uno.
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