Πέμπτη 8 Νοεμβρίου 2018

Insieme per valorizzare il patrimonio archeologico locrese


Scriveva Plinio il Vecchio nel suo Naturalis Historia: “Da Locri ha inizio la fronte dell’Italia, chiamata Magna Grecia”. Il patrimonio archeologico della Calabria è qualcosa di unico al mondo. La ricchezza di un patrimonio che risale ai tempi della Magna Grecia è qualcosa di incommensurabile, non solo dal punto di vista archeologico. Stupisce infatti come una cultura antica quanto quella greca si riveli ancora oggi viva e vitale, e la si possa percepire riflessa in tanti degli aspetti della cultura contemporanea delle nostre terre. Proteggere, difendere e valorizzare il patrimonio archeologico calabrese non significa solo creare una serie di grandi opportunità in campo economico e culturale, ma anche indagare a fondo la nostra identità e definire il nostro futuro. 

8 novembre 2018 

Molte sono state le iniziative a riguardo, basti pensare alla ricognizione archeologica del Locri Survey 2018, progetto portato avanti sui terreni della colonia greca di Locri Epizefiri dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, con la cura del Laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia Tradizione dell’antico. Nel pomeriggio di martedì 9 ottobre 2018 a Locri sono stati presentati i risultati delle ricerche archeologiche presso il Palazzo Teotino Nieddu del Rio con la presenza di Rossella Agostino, direttore del Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri, del sindaco di Locri Giovanni Calabrese e di Andrea Maria Gennaro per la soprintendenza ABAP. 

Le iniziative sul tema non si sono fermate, anzi. Il 26 ottobre infatti si è tenuto presso la sala del convento dei Minimi di Roccella Jonica il convegno dal titolo: “2018: anno europeo del Patrimonio Culturale; Focus sui programmi europei per la cultura e le opportunità del Turismo per il territorio calabrese”. Tante le personalità presenti all’iniziativa che è stata promossa dall’Assocazione Eurokom e da Edic “Calabria&Europa” di Gioiosa Jonica, oltre che dal Comune di Roccella Jonica, da Unioncamere Calabria e dal Club Lions sempre di Roccella Jonica. Fondamentale la rappresentanza dei Beni Culturali e Turismo, del Mibact, dell’Università della Calabria e del desk Enterprise Europe Network. 

L’incontro si è svolto all’insegna del motto: “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”. Si è sottolineato in che misura il nostro patrimonio culturale sia tanto qualcosa di collettivo e condiviso, quanto un aspetto della nostra individualità. Per questo, compito tanto della comunità, quanto dell’individuo, diventa quello di conservare e trasmettere questa ricchezza alle generazioni che verranno. Per farlo è necessario conoscere il nostro patrimonio culturale nei suoi aspetti più tangibili, guardando da vicino i monumenti, le opere d’arte, i libri, i manufatti, i capi di abbigliamento e non solo. Ogni cosa della storia ci parla: le colonne dei grandi templi, i marmi di possenti statue, le gradinate di grandiosi anfiteatri. La storia però ci parla anche attraverso tanti piccoli ritrovamenti che fanno parte di una vita quotidiana non meno significativa: troviamo piccoli pettinini, dadi, boccettine di profumo. Tanti anche i talismani, che nell’antichità come nella modernità, hanno da sempre accompagnato gli uomini, specialmente quando gli uomini si trovavano ad attraversare il mare, tentavano una nuova impresa o si appellavano a forze beneauguranti per la fondazione di una nuova città. 

Patrimonio da valorizzare è anche quello immateriale, intangibile, ma non per questo meno presente tra noi, al contrario. Nei secoli sono giunte a noi molte pratiche e molte espressioni linguistiche antichissime. Da qui l’importanza di riscoprire e valorizzare il dialetto e tutte le tradizioni orali ad esso collegate, i racconti e le leggende che si sono narrate di padre in figlio da secoli e secoli.  Tante anche le forme tradizionali di spettacolo, di artigianato, come anche le peculiari forme di convivialità che si vivono ancora oggi in alcuni centri della Locride. 

In un contesto come questo diventa importante tenere a mente le opportunità che le nuove tecnologie ci offrono per migliorare la tradizione di materiale tanto antico, basti pensare alla possibilità di digitalizzazione di molti documenti antichissimi, documenti che oltre ad essere preservati dalle insidie del tempo vengono poi condivisi con il mondo attraverso la rete. Non da meno, diventa centrale pensare come la Locride possa oggi relazionarsi al meglio con le istituzioni europee per stimolare la crescita di nuove imprese e implementare un turismo che porti sviluppo diffuso e sostenibile.

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