Scriveva Plinio il Vecchio nel suo Naturalis Historia: “Da
Locri ha inizio la fronte dell’Italia, chiamata Magna Grecia”. Il patrimonio
archeologico della Calabria è qualcosa di unico al mondo. La ricchezza di un
patrimonio che risale ai tempi della Magna Grecia è qualcosa di
incommensurabile, non solo dal punto di vista archeologico. Stupisce infatti come
una cultura antica quanto quella greca si riveli ancora oggi viva e vitale, e
la si possa percepire riflessa in tanti degli aspetti della cultura
contemporanea delle nostre terre. Proteggere, difendere e valorizzare il
patrimonio archeologico calabrese non significa solo creare una serie di grandi
opportunità in campo economico e culturale, ma anche indagare a fondo la nostra
identità e definire il nostro futuro.
Molte sono state le iniziative a
riguardo, basti pensare alla ricognizione archeologica del Locri Survey 2018,
progetto portato avanti sui terreni della colonia greca di Locri Epizefiri
dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, con la cura del Laboratorio di Storia
Archeologia Epigrafia Tradizione dell’antico. Nel pomeriggio di martedì 9
ottobre 2018 a Locri sono stati presentati i risultati delle ricerche
archeologiche presso il Palazzo Teotino Nieddu del Rio con la presenza di
Rossella Agostino, direttore del Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri,
del sindaco di Locri Giovanni Calabrese e di Andrea Maria Gennaro per la
soprintendenza ABAP.
Le iniziative sul tema non si sono fermate, anzi. Il 26
ottobre infatti si è tenuto presso la sala del convento dei Minimi di Roccella
Jonica il convegno dal titolo: “2018: anno europeo del Patrimonio Culturale;
Focus sui programmi europei per la cultura e le opportunità del Turismo per il
territorio calabrese”. Tante le personalità presenti all’iniziativa che è stata
promossa dall’Assocazione Eurokom e da Edic “Calabria&Europa” di Gioiosa
Jonica, oltre che dal Comune di Roccella Jonica, da Unioncamere Calabria e dal
Club Lions sempre di Roccella Jonica. Fondamentale la rappresentanza dei Beni
Culturali e Turismo, del Mibact, dell’Università della Calabria e del desk
Enterprise Europe Network.
L’incontro si è svolto all’insegna del motto: “Il
nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”. Si è sottolineato in
che misura il nostro patrimonio culturale sia tanto qualcosa di collettivo e
condiviso, quanto un aspetto della nostra individualità. Per questo, compito
tanto della comunità, quanto dell’individuo, diventa quello di conservare e
trasmettere questa ricchezza alle generazioni che verranno. Per farlo è
necessario conoscere il nostro patrimonio culturale nei suoi aspetti più
tangibili, guardando da vicino i monumenti, le opere d’arte, i libri, i
manufatti, i capi di abbigliamento e non solo. Ogni cosa della storia ci parla:
le colonne dei grandi templi, i marmi di possenti statue, le gradinate di
grandiosi anfiteatri. La storia però ci parla anche attraverso tanti piccoli
ritrovamenti che fanno parte di una vita quotidiana non meno significativa:
troviamo piccoli pettinini, dadi, boccettine di profumo. Tanti anche i
talismani, che nell’antichità come nella modernità, hanno da sempre
accompagnato gli uomini, specialmente quando gli uomini si trovavano ad
attraversare il mare, tentavano una nuova impresa o si appellavano a forze
beneauguranti per la fondazione di una nuova città.
Patrimonio da valorizzare è
anche quello immateriale, intangibile, ma non per questo meno presente tra noi,
al contrario. Nei secoli sono giunte a noi molte pratiche e molte espressioni
linguistiche antichissime. Da qui l’importanza di riscoprire e valorizzare il
dialetto e tutte le tradizioni orali ad esso collegate, i racconti e le
leggende che si sono narrate di padre in figlio da secoli e secoli. Tante anche le forme tradizionali di
spettacolo, di artigianato, come anche le peculiari forme di convivialità che
si vivono ancora oggi in alcuni centri della Locride.
In un contesto come questo diventa importante tenere a mente le opportunità che le nuove tecnologie ci offrono per migliorare la tradizione di materiale tanto antico, basti pensare alla possibilità di digitalizzazione di molti documenti antichissimi, documenti che oltre ad essere preservati dalle insidie del tempo vengono poi condivisi con il mondo attraverso la rete. Non da meno, diventa centrale pensare come la Locride possa oggi relazionarsi al meglio con le istituzioni europee per stimolare la crescita di nuove imprese e implementare un turismo che porti sviluppo diffuso e sostenibile.
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