Tsipras
consiglia il governo italiano sul da farsi con Bruxelles. Poi l'avvertimento su
un eventuale piano per uscire dall'euro: "Good luck"
Giuseppe Aloisi - 25/11/2018
"È
meglio che facciate oggi quel che comunque vi faranno fare domani". Alexis
Tsipras non sembra avere dubbi su quello che l'esecutivo italiano dovrebbe
mettere in campo per evitare di finire nella stessa morsa in cui, dopo il 2015,
è finita la Grecia.
Il premier
ellenico ha deciso di dispensare pareri sul dialogo con le istituzioni
sovranazionali dell'Ue in funzione della manovra economica, suggerendo
soprattutto di evitare strade troppo tortuose: "Se invece avete un’altra
idea – ha specificato - be’, allora good luck". Assecondare Bruxelles sin
da subito, insomma, sarebbe più conveniente che dover convenire tra qualche
tempo. Ma quale potrebbe essere questa "altra idea" dei nostri
governanti?
Il vertice
di Syriza, come riportato su Il Corriere della Sera, potrebbe aver tenuto a
mente la possibilità che il Belpaese opti, in fin dei conti, per uscire
dall'eurozona. Gli italiani, però, non sembrano neppure intenzionati a prendere
in considerazione questa ipotesi. Secondo le rilevazioni più recenti, il 57%
dei cittadini voterebbe per rimanere tra le nazioni che utilizzano la moneta
unica in caso di consultazione referendaria. Ecco perché Tsipras ha parlato di
uno scenario che, almeno per ora, sembra abbastanza escludibile. Le agenzie di
rating, nel frattempo, continuano a monitorare lo stato di salute della nostra
economia. Goldman Sachs, dal canto suo, avrebbe evidenziato come la crescita
del Pil, rispetto alle previsioni per il 2019, possa risultare meno estesa
rispetto a quanto sperato da governo e a quanto calcolato dalla Commissione
europea. Se queste statistiche dovessero essere confermate, diverrebbe
pronosticabile che Moody's finisca per abbassare ancora di più il rating che ci
riguarda. Tsipars, poi, non dovrebbe svolgere alcun un ruolo attivo all'interno
delle consultazioni che hanno come oggetto la trattativa sulla nostra
finanziaria: "Non posso far nulla - ha detto - perché sarei il primo a
destare sospetti".
Tornado alla
Grecia, vale la pena ricordare quanto dichiarato da Daniele Nouy qualche giorno
fa. Il responsabile della Bce per la vigilanza sulle banche aveva in qualche
modo associato la situazione italiana a quella vissuta dall'economia ellenica:
"A titolo personale - aveva evidenziato, tra i vari punti toccati - penso
che le banche italiane hanno fatto tanto per ripulire i propri bilanci e
potenziare la loro posizione patrimoniale, sarebbe molto triste se finissero
per subire le conseguenze del dibattito politico. Anche se queste sono cose che
accadono, i problemi per le banche greche sono iniziati proprio da discussioni
a livello politico. Incrociamo le dita, posso dire solo questo". Tsipars,
insomma, sembra essersi posizionato sulla stessa lunghezza d'onda.
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