L'Unione Europea ha lanciato un chiaro messaggio ai 28 Stati membri perché rispettino gli impegni sulla redistribuzione da Italia e Grecia
La presa di posizione della
Commissione è forte e di fatto segnala come gli accordi presi dai Paesi dell'Ue
a 28 non siano stati rispettati. Bruxelles infatti ricorda che la
redistribuzione è "un obbligo giuridico".
Secondo le stime della Commissione,
in Europa sarebbe presente un milione di migranti irregolari da rimpatriare
verso i paesi di origine o transito. "La stima è basata sul numero di
arrivi, circa 2 milioni, e il tasso di riconoscimento delle richieste di asilo
che è attorno al 50%" ha spiegato una fonte europea. Il paese che dovrebbe
realizzare il maggior numero dirimpatri è la Germania, anche se ci sono dei
limiti per effettuali verso Siria e Iraq. Anche l’Italia è chiamata a giocare
un ruolo importante nei rimpatri di migranti irregolari. "La Nigeria è al
top tra i paesi africani" verso cui effettuare i rimpatri, ha ricordato la
fonte. E così la Commissione ha oggi chiesto agli Stati membri di accelerare i
rimpatri dei migranti che non hanno diritto allo status di rifugiati.
Poi la Commissione ha anche parlato
più approndtamente dei flussi di migranti nel Mediterraneo. "L’Italia e la
Grecia restano sotto pressione", ha sottolineato il commissario Ue per gli
Affari interni e l’immigrazione, Dimitris Avramopoulos. Poi ha spiegato i tre
rapporti sull’avanzamento delle politiche Ue di gestione dell’immigrazione in
vista del vertice della prossima settimana, Avramopoulos ha richiamato i paesi
a completare lo schema di ricollocamento di 160 mila profughi da Italia e
Grecia. "È possibile - ha detto - ci vuole solo la volontà politica dei
paesi. Ieri ho mandato una lettera a tutti i governi chiedendo di accelerare:
il meccanismo finisce a settembre, ma il loro impegno non finisce e se non sarà
rispettato dovranno pagare il conto". L’avvio di una procedura di
infrazione nei confronti dei paesi che non avranno rispettato gli impegni di
ricollocare una quota di profughi provenienti da Italia e Grecia "potrebbe
essere un’opzione ma "non siamo ancora a quel punto", ha affermato
Avramopoulos. "Gli impegni devono essere rispettati entro settembre e ci
aspettiamo che i paesi intensifichino gli sforzi ma se non lo faranno - ha
avvisato - la Commissione non esiterà a usare i suoi poteri fissati dai
trattati".
Un piano quello dell'Europa che non
manca però di suscitare qualche perplessità. "Non serve a niente, le misure
sono inapplicabili e servirebbero a poco", spiega Roberto Calderoli (Lega
Nord), "Farà solo sorridere l'Ungheria o gli altri Stati che si rifiutano
di prendersi i migranti sbarcati in Italia. Tutte queste misure sono solo
pannicelli caldi: l'unica soluzione resta il blocco navale del Mediterraneo,
per non farli arrivare, con pattugliamenti e respingimenti in mare come fa la
Spagna, dove nel 2016 sono sbarcati appena 6000 immigrati, il 3% di quelli
sbarcati in Italia".
Luca Romano
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