“Las Incantadas” -
o, in realtà le loro repliche- saranno finalmente esibite all’aperto, nel
cortile del Museo Archeologico di Salonicco.
“Las Incantadas”
sono una vera leggenda cittadina - erano conosciutissime nel 17esimo e 18esimo
secolo, come viene ricordato dal viaggiatore britannico James Stewart, in un’
incisione dipinta nel 1762. Il nome
"incantate” viene dal ladino, il dialetto ispano-ebraico degli
ebrei della città.
La facciata del
monumento, di un’altezza di circa 13 m., era un colonnato a due piani- al piano
inferiore c’ erano colonne in stile corinzio, mentre al piano superiore, si
trovavano "las Incantadas”. Si tratta di quattro pilastri, ornati da
entrambi i laticon con otto principali figure mitologiche -Menade, Dioniso,
Arianna e Leda con il cigno-Zeus sul
lato interno e Nike, l'Aura, un Dioscuro e il rapimento di Ganimede all'
esterno.
Le loro repliche,
costruite l’ hanno scorso in occasione degli ottanta anni dalla fondazione di
Salonicco , sono state esposte la prima volta alla Fiera Internazionale della
città, grazie alla collaborazione tra la
Fiera ed il Ministero Greco di cultura.
Successivamente,
si e' discusso a lungo sul loro destino. Il progetto iniziale di collocare le
repliche vicino al sito originale, cioè vicino all’antica Agora di Salonicco,
non e' stato accolto con grande entusiasmo. Secondo l’Eforato di monumenti
moderni, ci sarebbe voluto un nuovo scavo, e quindi il tutto sarebbe diventato
troppo costoso. In piu', secondo l'ente,
la collocazione al lato superiore della piazza Aristotele avrebbe rovinato il
paesaggio urbano. Di conseguenza, il progetto iniziale e' stato rivisitato.
Nella sua seconda
versione e' stato coinvolto anche il
Museo Archeologico della città, che ha accettato di ospitare le Incantadas nel
suo cortile visto che le repliche sono state costruite usando materiali che
permettono la loro esibizione anche all'aperto. Il nuovo progetto, curato
dall'architetto del Museo, George Tsekmese e presentato al Consiglio regionale
della Macedonia Centrale che ne discuterà il 23 marzo, dovrebbe concludersi
quindi a fine mese. Il tutto consentendo quindi ai salonicchesi di ammirare le
Incantadas a partire dal mese di aprile.
Ricordiamo che,
secondo una leggenda metropolitana, vicino all’ antica agora di Salonicco, dove
sono state trovate le “Incantadas”, era
nato anche l'amore illegittimo fra Alessandro Magno e la moglie del re di
Tracia, ospite nel palazzo che si trovava all’epoca nella stessa area. Il Re,
sentendosi tradito, aveva ordinato il lancio di vari incantesimi. Alessandro,
al quale era giunta la voce, si e' salvato perche' non e' uscito di notte, ma
non la regina, che non sapendo dell’ incantesimo, aveva deciso di visitare
Alessandro una notte. L'incantesimo del re di Tracia ha cosi colpito quindi sua
moglie ed il suo accompagnatore che doveva portarla da Alessandro - sono stati
pietrificati, diventando appunto le “Incantadas”.
Fino al 19 °
secolo, il monumento è stato conservato nel cortile della casa di un
commerciante, nel cuore del quartiere ebraico Rogos, vicino all’ antica Agora
di Salonicco. Nel 1864, un paleografo francese, Emmanuel Miller, ha fatto
smantellare e trasferire pero' il monumento in Francia, con il permesso del
governo ottomano e nello sconcerto generale della popolazione cittadina. Da
quel momento, le “Incantadas” sono state chiamate anche "Le Cariatidi di
Salonicco”. Oggi le “Incantadas” originali si trovano in mostra al Museo del
Louvre a Parigi.
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