Fonte: euronews
Alexis Tsipras alza i toni contro i creditori pur mostrando fiducia nel raggiungimento di un accordo per il versamento di nuovi prestiti.
Davanti al suo partito, Syriza, il primo ministro greco ha affermato che Atene non accetterà richieste illogiche, riferendosi il particolare al Fondo Monetario Internazionale che chiede altre misure di austerità come condizione per partecipare al terzo salvataggio della Grecia e che non trova un accordo con l’eurozona sull’alleggerimento del debito di Atene.
“Malgrado tutti in Europa si rendano conto che una riduzione notevole del debito sia evidente e che avverrà prima o poi – sostiene Tsipras – si rifiutano di prendere qualsiasi decisione prima delle elezioni nei Paesi Bassi, in Francia e soprattutto in Germania, nel timore dell’ascesa dell’estrema destra”.
La stessa maggioranza di Tsipras in parlamento è divisa fra chi è disposto a nuove concessioni e chi invece le esclude.
Atene deve rimborsare 7 miliardi di euro entro luglio, cosa impossibile senza il versamento della nuova tranche del piano da 86 miliardi.
Gli europei e l’FMI sarebbero d’accordo nel chiedere alla Grecia riforme(fra le quali tagli alle pensioni) da un miliardo e ottocento milioni di euro, circa l’1% del Pil entro 2018, e da altri 1,8 miliardi dopo quella data. L’obiettivo delle parti è raggiungere un’intesa al prossimo eurogruppo, il 20 febbraio.
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