Il governo greco attacca Londra e chiede l'appoggio italiano
Chiamiamolo
Partenexit. È la richiesta periodica da parte della Grecia di riavere indietro
i fregi del Partenone che sono custoditi al British Museum di Londra, dove
furono esposti a partire dal 1816 dopo l'acquisto da parte di Lord Elgin che li
pagò agli Ottomani, che all'epoca dominavano la Grecia.
Il Partenone è il
simbolo di Atene e della Grecia tutta. Il governo ellenico tiene a tal punto
alla sua integrità che malgrado le condizioni economiche disastrore un mese fa
ha rifiutato i soldi della maison Gucci che avrebbe voluto ambientare tra i
marmi una sfilata nel prossimo giugno: e parliamo di 2 milioni cash e di 55
milioni che avrebbero fruttato i diritti di immagine. Quindi sul Partenone non
si scherza.
Per rendere la
restituzione possibile è stato anche costituito un comitato italiano per la
riunificazione dei marmi del Partenone, a cui capo è stato posto Louis Godart,
archeologo e filologo miceneo di fama internazionale, accademico dei Lincei e
consigliere per la conservazione del patrimonio artistico del Quirinale.
«L'Italia e la Grecia - ha detto Godart - devono condurre una battaglia comune.
Se ci pensiamo bene è Roma che ha posato all'Italia e al mondo il messaggio
civilizzatore della Grecia classica. È impensabile che un monumento che è stato
lacerato duecento anni fa, che rappresenta la lotta della prima democrazia del
mondo per la propria sopravvivenza, sia diviso in due. Bisogna considerare che
il Partenone non è un monumento qualsiasi ma rappresenta la nostra Europa
democratica quindi è fondamentale che sia restituito al suo antico splendore».
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