Il sindaco di Napoli ha ribadito la sua volontà di ospitare in città i Giochi della Manga Grecia: "Il Mediterraneo non è solo sangue. Importante evento di sport e cultura per tutto il Sud Italia".
In occasione della riunione della Giunta del Coni (il Comitato Olimpico Italiano) svoltasi questa mattina a Castel Dell'Ovo, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha parlato ancora della possibilità di ospitare in città i Giochi della Magna Grecia, una sorta di "Giochi Olimpici del Sud". Se, dopo la rinuncia di Roma alla Olimpiadi del 2024, il primo cittadino napoletano aveva paventato la possibilità che la città potesse candidarsi a quelle del 2028, l'attenzione era subito virata poi sui Giochi della Magna Grecia. De Magistris, proprio in occasione della riunione Coni, ha già detto di averne discusso a lungo con Giovanni Malagò, il presidente del Comitato Olimpico e con Luca Cordero di Montezemolo, che era nel comitato organizzatore per Roma 2024).
"Quando Roma ha perso le Olimpiadi abbiamo lanciato l'idea di fare i Giochi della Magna Grecia. È un tema che rilancio oggi ricordando che a Napoli si gestiscono i soldi pubblici con le mani pulite. Sarebbe un evento di sport ma anche di cultura insieme con gli altri territori del sud Italia perché noi guardiamo con attenzione al Medio Oriente e lo sport dice che il Mediterraneo non è un mare solo di genocidio e di sangue" ha detto de Magistris. "Noi europei del sud lanciamo l'evento delle Olimpiadi della magna Grecia, ne ho parlato a Malagò e ho avuto una interlocuzione anche con Montezemolo. È un'operazione che si può fare, apriamo un tavolo perché si possono raggiungere i risultati sperati. Ricordo che qui a Napoli gli eventi non sono sinonimo di corruzione, perché ci sono persone che sanno gestire il denaro pubblico con mani pulite" ha concluso il sindaco.
Malagò: "Dopo Roma, non sarebbe seria nuova candidatura prima del 2017"
Sulla prospettiva delle Olimpiadi napoletane si è espresso anche il presidente del Coni Giovanni Malagò: "Oggi si è parlato ma non sarebbe serio parlare di una nuova candidatura alle Olimpiadi dopo la rinuncia di Roma. Vediamo cosa succederà dopo settembre 2017. Questo è un tavolo con tre gambe: comitato olimpico, enti locali e Governo centrale. A quella data vedremo se è possibile".
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