Nel 1960 Leonard Cohen, il grande cantautore canadese scomparso nei giorni scorsi, comprò una casa nell’isola di Hydraper 1500 dollari. Abitava a Londra ma non ne poteva più di pioggia e cieli grigi. In una filiale londinese della Banca di Grecia si era imbattuto un giorno in uomo sorridente al quale aveva chiesto perché sorridesse.
L’uomo aveva risposto che era appena tornato dalla Grecia. Cohen decise così che la Grecia era il posto dove andare.
Scelse Hydra, isola di fronte Atene, che negli anni Sessanta era meta di artisti e intellettuali di tutto il mondo. Fu il caso a fargli conoscere lì una bellissima ragazza norvegese, Marianne Ihlen, della quale si innamorò restando diversi anni a vivere a Hydra con lei. Già sposata con lo scrittore Axel Jensen con il quale viveva nell’isola, che l’aveva mollata, la ragazza piangeva e aveva in braccio un bambino. Leonard dapprima si prese cura di lei e del bambino, poi diventò l’uomo di Marianne. Fu un grande amore immortalato, fra l’altro, nella canzone “So long Marianne”. A Hydra Cohen scrisse moltissimo favorito dall’atmosfera del luogo.
Così descriveva la casa a sua madre: “Ha una grande terrazza con la vista di una montagna e di case bianche. Le camere sono ampie e fresche, i muri spessi. Suppongo che abbia circa 200 anni e che molte generazioni di uomini di mare abbiano vissuto qui. Farò qualche lavoro e in pochi anni sarà un palazzo ... Io vivo su un altura e la vita è andata avanti qui allo stesso modo per centinaia di anni. Per tutto il giorno si sentono i richiami dei venditori ambulanti e sono veramente musicali ... Mi alzo circa 7 in generale e il lavoro fino a circa mezzogiorno. La mattina presto è più bella e quindi migliore, ma mi piace il calore e il fatto che il Mar Egeo si trovi a 10 minuti dalla mia porta” (www.leonardcohenfiles.com).
A Hydra Cohen scoprì “i ritmi alternati di lavoro e tempo libero” importanti per un creativo prendendo le distanze dall’ impeto dell'uomo occidentale e ponendosi le vere questioni della vita e della ricerca di senso. A Hydra cominciò a prender forma la saggezza che avrebbe messo nei suoi scritti e nelle canzoni. La musica della Grecia entrò nella sua anima: l’avrebbe evocata successivamente in ricordi e melodie, raggiungendo un nuovo stile, “una nuova mistica”.
Gli anni di Cohen a Hydra e la storia d’amore con Marianne sono raccontati nel libro “So Long, Marianne” ECW Press, della giornalista norvegese Kari Hesthamar che riporta una intervista rilasciata da Marianne Ihlen.
A Hydra Cohen scrisse il suo secondo libro di poesie Le spezie della terra (1961), due romanzi, Il gioco preferito e Beautiful Losers (il secondo ambientato proprio a Hydra) e la terza raccolta di poesie Flowers for Hitler, il suo primo disco, Songs of Leonard Cohen (1967), e alcune del secondo, Songs from a Room. Tra queste Bird on the Wire, dove il wire del titolo è uno dei primi cavi elettrici ad apparire su un’isola che a inizio anni sessanta non aveva elettricità né telefoni né acqua corrente.
Organizzato da Eija & Jarkko Arjatsalo fan e amici di Cohen si svolgerà a Hydra dall’8 all’11 giugno 2017 – come avviene ogni due anni da tempo – un rendez-vous dedicato all’artista e ai luoghi delle sue canzoni di quegli anni. Ma adesso con il senso di vuoto lasciato dalla sua dipartita. A Hydra resta la casa dove l’artista abitò ma nella musica c’è la Grecia amata.
http://www.mondogreco.net/notizie/teknes/863-quando-cohen-decise-che-la-grecia-era-il-posto-dove-andare.html#.WCv7iCuUf_k
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