La moka "coi baffi" che ha fatto la storia
dell'Italia ha i conti in rosso: gravata da debiti per 68 milioni di euro
La Bialetti, la storica azienda italiana che ha dato vita
alla moka, conosciuta in tutto il mondo, rischia di non esserci più. Il
marchio, orgoglio del made in Italy, sarebbe gravato da debiti per 68 milioni
di euro. La società di revisione ha fatto sapere che ci sono "dubbi sulla
continuità aziendale".
Fondata nel 1919 da Alfonso Bialetti, negli anni '30
inventò la moka grazie all'"omino coi baffi", Renato Bialetti: un
uomo talmente legato alla sua invenzione che nel 2016, quando morì, le sue
ceneri furono conservate in una grossa moka. Una realtà, quella della Bialetti,
dunque, che ha fatto la storia dell'Italia, tra pubblicità e guadagni, e che
ora rischia di eclissarsi lentamente, "schiacciata" anche dalla moda
delle cialde e capsule, o meglio da sistemi più veloci per ottenere il caffè.
Il gruppo Bialetti ha riportato per una perdita di 15,3
milioni di euro, in peggioramento rispetto al rosso di 1,6 milioni riportato
nello stesso periodo un anno prima. I ricavi consolidati nel periodo sono stati
pari a 67,3 milioni, in flessione del 12,1% rispetto ai 76,6 milioni del
medesimo periodo del 2017. «Il risultato - si legge nel comunicato del gruppo -
risente principalmente della generale contrazione dei consumi registratasi sul
mercato interno ed estero nonché della situazione di tensione finanziaria che
ha determinato ritardi nell'approvvigionamento, nella produzione e nelle
consegne di prodotti destinati alla vendita sia nel canale retail che nel
canale tradizionale, lasciando inevasi significativi quantitativi di ordini di
vendita gia' acquisiti in quest'ultimo canale».
La società di revisione ha inoltre «dichiarato
l'impossibilita di esprimere un giudizio» sul bilancio consolidato semestrale.
Sussistono "alcuni elementi di incertezza che possono determinare
l'insorgenza di dubbi circa la continuità aziendale della società».
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