Manifestazione di Alba dorata - Wikipedia
È in corso in Grecia il maxi-processo nei confronti dei
neo-nazisti di Alba dorata. Un caso che mette alla prova le capacità della
società greca di rigettare le pulsioni di intolleranza e odio cresciute
all'ombra della crisi economica
Elvira Krithari, Atene, 09/10/2018
All'alba del 18 settembre 2013, il partito neo-nazista
greco Alba dorata, in linea con il proprio violento programma politico, ha
inviato i suoi squadristi a Keratsini, distretto occidentale di Atene, per
pugnalare al cuore il rapper e operaio Pavlos Fyssas, 34 anni. Fyssas è morto
quella stessa notte, insieme a ogni illusione che la Grecia non sarebbe stata
colpita dal montare dell'estrema destra in Europa.
L'omicidio del giovane, tuttavia, ha dato inizio ad un
processo imponente, costituito di quattro casi distinti, ma interconnessi, con
69 imputati fra parlamentari e membri di Alba dorata, e due terabyte di
documenti: un procedimento giudiziario iniziato il 20 aprile 2015 e tutt'ora in
corso.
Il caso "Alba dorata" è stato definito il più
grande processo al fascismo in Europa dopo Norimberga: riuscirà a frenare la
legittimità che questa ideologia è riuscita a guadagnare all'interno della
società greca?
Tradizione criminale
Alba dorata non ha scoperto la violenza il 18 settembre
2013. L'organizzazione si è fatta conoscere fin dai primi anni '90 con una
lunga lista di atti di vandalismo, incendi, pestaggi, torture e tentati omicidi
nello stile dello squadrismo mussoliniano (cfr. Psaras, D., The black book of
Alba dorata; Documents on the History and Activity of a Nazi Group, Polis,
2012)
Lanciata come società segreta per la fomentazione
ideologica nei primi anni '80, Alba dorata è diventata un partito politico nel
1993, quando ha colto l'opportunità di svolgere un ruolo più attivo nella sfera
pubblica greca dopo l'esplosione della "questione macedone" e le
successive massicce dimostrazioni nazionalistiche.
Gli attacchi di Alba dorata, per i quali raramente
l'organizzazione ha rivendicato la propria responsabilità (anche quando i
colpevoli erano suoi noti membri), hanno preso di mira tutti i “nemici” del
neo-nazismo: attivisti di sinistra e anti-razzismo, rom e immigrati
(specialmente albanesi, arrivati in Grecia dopo il crollo del regime
comunista).
Nel 1998, ad esempio, lo studente greco Dimitris
Kousouris, allora 24enne, sopravvisse ad un brutale attacco che lo lasciò
gravemente ferito e in coma per un mese. Kousouris, oggi storico e professore
all'Università di Vienna, ha testimoniato durante il processo per sottolineare
la coerente strategia di violenza che l'organizzazione ha portato avanti negli
anni.
Violenze e tentati omicidi sono continuati anche dopo
l'ingresso di Alba dorata nel parlamento greco nel 2012. Nonostante le
affermazioni della sua leadership secondo cui "essere parlamentari è una
disgrazia", il nuovo status ha stimolato le attività violente, incluso
l'omicidio, e non solo quello di Pavlos Fyssas.
Non molto tempo prima dell'assassinio del rapper, il
pakistano Sahzat Luqman, 27 anni, è stato pugnalato a morte dai membri di Alba
dorata mentre andava in bicicletta al mercato di strada dove lavorava a
Petralona, all'alba del 13 gennaio 2013. Grazie a testimoni oculari, gli
aggressori sono stati arrestati il giorno stesso: uno di loro si sentiva così
al sicuro da portare ancora con sé il coltello insanguinato dell'aggressione.
Il processo a loro carico è stato il primo in Grecia a
concludersi con una condanna che riconosceva le motivazioni razziste
dell'omicidio. Tuttavia, l'arresto non ha posto fine ai 25 anni di storia
criminale di Alba dorata.
Anche dopo l'assassinio di Pavlos Fyssas e il relativo
processo, Alba dorata ha continuato con gli attacchi. L'avvocato della procura
Eugenia Kouniaki è stata presa a pugni in faccia vicino al tribunale nel
novembre 2017. Pochi giorni prima, un membro della Gioventù di SYRIZA, Vangelis
Papamicahail, era stato picchiato mentre si recava ad un concerto in memoria di
Pavlos Fyssas.
Aspetti chiave del processo Alba dorata
Sono passati tre anni e mezzo dall'inizio del processo e
i 69 imputati non hanno ancora testimoniato in tribunale. Tuttavia, si ritiene
che un verdetto potrebbe comunque essere emesso entro la fine del 2019. Secondo
l'accusa il ritardo è stato causato da fattori imponderabili - come il lungo
sciopero delle Associazioni degli avvocati nel 2016 - ma anche da impedimenti
ingiustificati, come la decisione di non esentare i giudici impegnati da altri
processi.
Nonostante quello ad Alba dorata sia un processo chiave
per la recente storia politica europea, per non parlare di quella greca, pochi
hanno una conoscenza completa dei casi coinvolti. Ecco un riassunto.
“Oggi le fighette comuniste prenderanno delle belle botte
a Perama”. Così il deputato di Alba dorata Yannis Lagos in un messaggio a
Yorgos Patelis, membro di alto rango dell'organizzazione e "leader” della
cellula del distretto di Nikaia, spedito il 12 settembre 2013. Quella notte, a
subire l'attacco furono dei sindacalisti del Partito comunista. Oltre 30 membri
di Alba dorata riuscirono a ferire gravemente nove persone come parte di una
strategia per stabilirsi nell'area. La zona di costruzione navale di Perama,
dove è avvenuta l'aggressione, è un'area operaia in cui il sindacalismo è molto
attivo.
“Vivi per miracolo”. Fin dalla sua fondazione, Alba dorata
non ha smesso di dare la caccia agli immigrati: non fa eccezione il 12 giugno
2012. Quella notte, una squadraccia di 20-25 persone fece irruzione nella casa
di quattro pescatori egiziani, che vennero brutalmente picchiati. Secondo
l'avvocato dei quattro, Kostas Papadakis, l'attacco doveva essere mortale e i
pescatori sono sopravvissuti per "pura fortuna". Uno degli aggressori
avrebbe detto "andiamo, è morto", dopo di che la squadraccia ha
abbandonato il piccolo appartamento nello stesso modo coordinato in cui aveva
attaccato. Il movente razzista, la brutalità, l'organizzazione impeccabile e la
coerenza tra intenzioni e azioni sono gli elementi principali di questo caso.
“Se oggi sono qui per testimoniare, è a causa di Pavlos”.
Queste le parole usate in tribunale da Giorgos Douvlaris, un amico di Pavlos
Fyssas, che era con lui la notte dell'assassinio e riuscì a sfuggire
all'attacco. Secondo le testimonianze, Fyssas stesso, pochi istanti prima di
morire, indicò l'assassino agli agenti di polizia arrivati sul posto.
L'omicidio di Fyssas ha dato il via all'indagine sull'attività criminale di
Alba dorata, e gran parte di questo merito va a Fyssas stesso. I filmati delle
telecamere a circuito chiuso dei negozi vicini (l'assassinio ha avuto luogo in
una via centrale) rappresentano prove importanti nel caso e mostrano la grave
negligenza della polizia, rimasta a pochi metri di distanza durante l'intera
aggressione.
“Accetto la responsabilità politica”. Il 17 settembre
2015 Nikos Mihaloliakos, leader di Alba dorata attualmente imputato, ha
dichiarato in una trasmissione radiofonica che il suo partito si assumeva la
responsabilità politica dell'omicidio di Fyssas, ma non quella penale. Il
quarto caso si focalizza sulla stessa natura di organizzazione criminale di
Alba dorata. Per dimostrarlo, l'accusa ha portato alla corte 2 terabyte di
documenti e ha presentato prove non solo dei casi di Fyssas, dei pescatori
egiziani e dei sindacalisti, ma di decine di altri attacchi.
Il fronte anti-fascista
Il 5 ottobre, l'agenzia di ricerca Forensic
Architecture ha pubblicato il suo report
completo sull'assassinio di Fyssas, che intende dimostrare i dettagli
dell'aggressione e che la pattuglia della polizia greca, che si trovava nelle
vicinanze sin dall'inizio, non ha fatto nulla per impedire l'omicidio.
Mentre il caso rimane aperto, contro il fascismo in
Grecia si schierano molte persone determinate, fra cui gli avvocati che
rappresentano le vittime del neo-nazismo, spesso gratuitamente. Anche le
persone dietro goldendawnwatch.org ,
portale che copre tutte le udienze del processo, sono volontari. Il sito web è
disponibile sia in inglese che in greco e presto lancerà una campagna di
crowdfunding.
Poco si potrebbe scrivere sul processo del secolo in
Grecia senza citare gli amici e la famiglia di Pavlos Fyssas, in particolare
Magda Fyssas, la madre del rapper. Per molti una figura eroica, è sempre stata
presente in tribunale, anche quando i membri di Alba dorata le urlavano
"Dov'è il tuo Pavlos adesso?" [L'aggressione verbale è costata al
colpevole una condanna a 7 mesi di carcere con sospensione]. La figura di Magda
Fyssas è un costante richiamo al fatto che la lotta contro il fascismo deve
essere persistente, anche in mezzo al dolore più grande.
ΤUTTE LE FOTO QUI:
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