La mostra
dal titolo “Rodi e il Dodecaneso” e la presentazione del libro “Le isole del
sole” di Andrea Villa hanno reso omaggio agli italiani del Dodecaneso,
dall’occupazione al rimpatrio (1912-1947). Una storia poco nota in cui perirono
più di 15mila militari italiani.
La mostra che si svolge nell’ambito di
Libr@ria, la rassegna organizzata dal Comune di Venaria Reale, è stata
inaugurata mercoledì 3 ottobre nella sede espositiva comunale di via Mensa 34 e
resterà visitabile fino a domenica 7 ottobre. Oltre duecento fotografie d’epoca
per raccontare e ricordare il vissuto degli italiani, sia militari che civili,
che hanno fatto parte di un periodo storico importante. Tantissime le foto
dell’isola di Rodi, sia attuali che storiche, realizzate da Bruno Lanteri
Liano, membro del direttivo della Pro loco. «Ogni anno realizzo un viaggio a
Rodi ed in altre isole, alla ricerca di nuove scoperte storiche, che riesco ad
avere tramite i racconti di alcuni anziani, che ancora oggi ricordano e parlano
italiano», afferma Bruno Lanteri Liano.
Una mostra
che riscopre le tantissime opere pubbliche realizzate dagli italiani come
edifici, ponti, strade, case che ancora oggi sono a disposizione della
popolazione greca. Una panoramica fotografica evidenzia la bellezza naturale
delle isole del Dodecaneso. Ma una sezione è riservata all’isola di Leros,
tanto cara ai marinai, perché era una base importante della Marina Militare
Italiana, in quanto disponeva di una baia naturale molto profonda che si
prestava al traffico marittimo e alle attività strategiche difensive, in
particolare modo in occasione dell’occupazione nazista e nella battaglia di
Leros, un periodo storico che comprendeva circa 8mila militari italiani
(1912-1943). Una realizzazione storica in collaborazione con l’associazione
culturale Armonia. All’inaugurazione non sono mancati le rappresentanze delle
varie associazioni d’arma, in primis i marinai dell'associazione Mario
Cagnassone. Una cinquantina ha partecipato all’inaugurazione dell’evento “Rodi
e il Dodecaneso”, aperta da Claudio Macario Ban, presidente della Pro loco. Un
apericena greco ha deliziato gli intervenuti, e le danze tipiche presentate
dall’associazione Piemonte-Grecia hanno concluso una giornata in mostra, tutta
da ricordare ed apprezzare.
Un po' di
storia. Nella primavera del 1912 un corpo di spedizione italiano, nell’ambito
della guerra di Libia, occupò le dodici isole delle Sporadi meridionali, oggi
note come arcipelago del Dodecaneso. Nelle intenzioni del governo liberale,
prima, e del fascismo, poi, il Dodecaneso avrebbe dovuto costituire il
trampolino di lancio dell’imperialismo italiano verso i Balcani, l’Anatolia e
il Medio Oriente. Nel corso degli anni Venti e Trenta i governatori nominati da
Roma cercarono di dare impulso all’agricoltura e alle industrie locali,
avviando un vasto programma di infrastrutture e opere pubbliche, ma operarono
anche severe politiche di “italianizzazione” forzata che colpirono le
popolazioni locali di etnia greca. Dopo il 1936 le isole principali vennero
militarizzate tramite la costruzione degli aeroporti a Rodi e Kos e di una base
navale a Leros diventando così, nel corso del secondo conflitto mondiale,
importanti centri strategici del Mediterraneo orientale. La caduta del regime
fascista e l’armistizio dell’8 settembre 1943 colsero di sorpresa migliaia di
italiani, sia civili sia militari, qui residenti: buona parte scelse,
nonostante la scarsità di mezzi, di lottare contro i nazisti fino alla propria
sconfitta e alla deportazione nei lager in Germania o in Polonia. Nel libro “Le
isole del sole” e nella mostra “Rodi e il Dodecaneso” si ricompongono tutti
questi avvenimenti attraverso i documenti d’archivio, le testimonianze e le
memorie di tante “piccole storie” individuali e collettive, cercando di
restituire la complessità della vicenda storica e l’umanità dei suoi
protagonisti.
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