Il vertice dei
Paesi del Mediterraneo ha mandato un messaggio forte e chiaro di fiducia e
speranza. “Noi crediamo in Europa”, hanno affermato i capi di Stato e di
governo dei sette Paesi del sud dell’Europa riuniti nella capitale portoghese
lo scorso sabato 28 gennaio. I sette leader europei hanno partecipato al vertice
Euro-Med di Lisbona allo scopo di concertare una posizione comune sulle grandi
sfide che affronta l’ Unione europea.
I leader
partecipanti hanno avuto uno scambio di opinioni su varie questioni tra cui il
futuro dell’Ue, l’immigrazione, la sicurezza europea e la crescita economica,
dato che le priorità che i Paesi del Sud Europa intendono affrontare nel
prossimo vertice europeo che si terrà a Valletta il 3 febbraio – così come in
quello di Roma previsto per il 25 marzo in occasione del 60o anniversario della
firma dei Trattati europei – riguardano i temi della governance economica,
della flessibilità e della crescita, insieme alla crisi migratoria.
A Lisbona, il
premier greco Alexis Tsipras ha ribadito l'importanza della solidarietà e la
necessità di appoggiare gli sforzi dei Paesi del sud. Secondo Tsipras,
“l’Europa ha bisogno dei Paesi del sud” e “le parole non bastano. Servono atti
e azioni”. “Abbiamo deciso di rafforzare i nostri sforzi, per sottolineare
l'importanza della solidarietà, che deve cominciare da tutti noi”, ha detto il
premier greco, aggiungendo che “bisogna appoggiare gli sforzi dei Paesi del
sud, sia sulla crescita che sull’immigrazione”.
“E’ il momento di
accompagnare la crescita con politiche di sostegno a investimenti e lavoro, con
passi avanti nell’unione bancaria, con un’interpretazione intelligente e
favorevole alla crescita delle nostre regole”, ha sottolineato il primo
ministro italiano. “Il mondo non aspetta, le crisi non aspettano”, ha aggiunto
Paolo Gentiloni e per questo “dobbiamo utilizzare i prossimi appuntamenti”, a
partire da quello di marzo a Roma, “per cercare di disegnare una prospettiva
per l'Europa del futuro”.
Da parte sua, il
primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato che intende organizzare la
prossima riunione a Madrid nel mese di aprile.
La dichiarazione
finale adottata a Lisbona riflette le posizioni comuni dei partecipanti per
quanto riguarda tre aree fondamentali, vale a dire la crescita economica, la
sicurezza interna ed esterna dell’UE e la migrazione.
I sette leader
confermano, inoltre, la loro volontà di migliorare la cooperazione fra i loro
paesi e di contribuire a un’Unione europea unita e forte ; un’Europa in grado
di fronteggiare un mondo con sempre più incertezze e instabilità e fornire
risposte concrete e soluzioni reali alle preoccupazioni dei cittadini europei.
A Lisbona c’è stato, infatti, un accordo unanime sulla necessità di riaffermare
i valori dell’Ue e, sopratutto, rafforzare il pilastro europeo dei diritti
sociali, che rappresenta un elemento fondamentale sia per il mantenimento e lo
sviluppo del modello sociale - e dello stato sociale in Europa - che per
“ritrovare la fiducia” nell’Europa unita, secondo quanto affermato nella
diachiarazione.
Infine, i sette
leader partecipanti ribadiscono il loro fermo sostegno al processo in corso per
la riunificazione di Cipro, senza garanzie, e in linea con le risoluzioni del
Consiglio di sicurezza e l'acquis dell’Ue, e sotto l'egida del nuovo Segretario
generale delle Nazioni Unite.Si ricorda che la Repubblica di Cipro è e
continuerà ad essere membro della nostra Unione, anche dopo la soluzione [della
questione cipriota] ; e l’adesione all’UE costituisce la migliore garanzia per
una Cipro riunificata, si legge nella dichiarazione.
Le prossime
riunioni Euro-Med sono previste in Spagna e a Cipro..
http://www.puntogrecia.gr/index.php/sezioni/politica/1360-il-vertice-di-lisbona-invia-un-messaggio-forte-e-chiaro-di-fiducia-e-speranza
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