Infortunato, si sta riabilitando a Pesaro: "All'Olympiacos ho fatto un passo avanti. In tema di sicurezza è giusto farci sentire"
Dopo la rottura di due tendini dei flessori della coscia sinistra lo scorso dicembre e l'intervento chirurgico eseguito a Pavia, Daniel Hackett, che ha perso qualche chilo di muscoli, lunedì ha tolto i 21 punti e ha cominciato un programma di riabilitazione presso il Centro Fisioclinics di Pesaro. Il dottor Piero Benelli coordina il recupero condividendolo con la Federazione Pallacanestro e il fisioterapista senese Sebastiano Cencini. Daniel sta lavorando in piscina, più avanti verrà a visionarlo il medico dell'Olympiacos. "Quello dell'infortunio non è stato il giorno più brutto della mia vita perché, al momento della scivolata, ho pensato a un semplice strappo", dice il play pesarese.
Poi come è andata?
"La prima diagnosi parlava di un grave strappo, due giorni dopo mi hanno detto che era più profondo. E' stata tosta da digerire, ma allenatore e staff mi hanno tranquillizzato. Non ero solo. I tempi di recupero sono 6 mesi, non si sfugge".
Speranze per l'Azzurro?
"Mi auguro di presentarmi in condizioni decenti a fine giugno e poi vediamo. Ho parlato con il c.t. Ettore Messina immediatamente - lui spera che ci sarò - e anche con dottori, compagni, presidente Petrucci. La Nazionale mi ha messo a disposizione i medici e le macchine per muovermi da Pesaro a Pavia, lo staff è stato eccezionale".
Le sue valutazioni sui prossimi Campionati Europei?
"Mi preoccupa la sede di Istanbul. Ho parlato recentemente con Austin Daye, che ha sfiorato la tragedia del Reina per caso, molti giocatori ne stanno discutendo e c'è un giro di chat. E' giusto che facciamo sapere il nostro parere. Il nostro girone è tosto, ritroviamo la Lituania, la gara inaugurale è con Israele, sono partite insidiose. Tutto dipenderà da come arriveremo a livello mentale e fisico".
Come stava andando in Grecia?
"E' stata una grandissima sfortuna perché, secondo me, quest'anno potevamo ambire alle Final Four perché abbiamo la miglior difesa d'Europa e la squadra era in forma, coesa. Mi è dispiaciuto lasciarla. Sono in scadenza contrattuale, non abbiamo parlato di futuro e non voglio sbilanciarmi, ma da loro ho avuto segnali positivi".
Qui il video:
Eurolega: Olympiacos-Barcellona 59-52
http://video.gazzetta.it/eurolega-olympiacos-barcellona-59-52/580ee1b2-ac43-11e6-88fa-11a2e74bf8b1
Qui il video:
Eurolega, Olympiacos Pireo-Fenerbahce Istanbul 71-62: highlights
All'Olympiacos è rinato?
"Ho fatto un passo in più rispetto a Milano, non perché l'Olimpia non sia una società ambiziosa ma perché avevamo fallito la missione di ripeterci vincendo di nuovo, quindi era ora di fare le valigie e cominciare un'altra sfida. Quella greca era un enigma e invece si è dimostrata una buona scelta".
Ora è a Pesaro anche per coccolare la primogenita Victoria.
"La mia felicità è immensa e indescrivibile. Amo vedere il suo sorriso, come cresce, come si rapporta con la mamma. Cerco di fare il meglio per aiutare la mia compagna Elisa e stare con la piccola. Il club è contento che sia qui, c'è stata una bella collaborazione tra i medici. Il dottore dell'Olympiacos era presente in sala operatoria".
Le sue impressioni su Milano?
"Ha iniziato cambiando tanto e doveva ritrovare un'identità, deve ancora trovarla. Penso che in Italia sia attrezzata per ripetersi, in Europa a fare la differenza sono la continuità del roster, il nucleo e la presenza di giocatori del posto".
Qui il video:
Eurolega, Olympiacos-Unics Kazan 88-59
Che idea si è fatto della separazione tra Gentile e l'EA7?
"Ale ha dato tanto a Milano in questi anni e sono stato testimone di come lavora e di ciò che ha speso per la società. Non so bene cosa sia successo ma gli auguro il meglio, magari di non vincere troppi derby".
Gli italiani all'estero sono sempre più numerosi.
"Più un atleta può salire di livello giocando in Nba e in Europa, meglio è per la sua carriera e per la Nazionale. L'esperienza di Datome e Melli è sotto gli occhi di tutti".
Una battuta sul nuovo look.
"Ho tagliato i capelli per la nascita della bimba. Volevo un aspetto pulito da papà, che mia figlia non pensasse ai mostri quando mi vedeva. Adesso li rifaccio crescere".
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