Ι 150 anni del Museo
Un tuffo nel mare accompagnato dai suoni tipici di quella che poteva essere l'imbarcazione dell'eroe omerico, un invito al viaggio tra il rumore di onde e flutti, il cigolìo dell'albero della vela principale che getta il visitatore sin dalla soglia dentro un mondo marino abitato da mostri e animali mitici, divinità arrabbiate e marinai coraggiosi e un poco impauriti.
Ispirata dal poema omerico, la mostra temporanea "Odysseys" attualmente in corso al Museo Archeologico Nazionale di Atene si articola in tre sezioni - "Viaggio", "Itaca", "Esodo" - per raccontare, attraverso 184 tesori del Museo, l'avventura del cammino umano nel tempo. La mostra utilizza proiezioni, brani di poesie, ma anche la musica di Vangelis Papathanassiou, per creare un viaggio virtuale nella storia umana.
La mostra, che rimarrà aperta per un anno, fino ad ottobre 2017 è stata inaugurata lo scorso 3 ottobre 2016 dal Presidente della Repubblica Ellenica, Prokopis Pavlopoulos. Oltre che un'emozione è la scusa giusta per dedicare una giornata alla visita al museo archeologico nazionale di Atene, l'imperativo categorico di un viaggio in Grecia, che ha tre tappe fondamentali e obbligate. L'Acropoli, ovviamente, è la prima; quindi il nuovo avveniristico museo sorto ai suoi piedi ( > clicca qui) e poi il “vecchio” museo che però non ha perso fascino e resta uno dei più grandi e importanti musei del mondo. Restaurato di recente espone - dicono i suoi addetti - 11690 reperti, e ci tengono a precisare il numero esatto.
Per raggiungerlo dall'Acropoli è consigliabile il filobus che conduce proprio davanti all'ingresso del Museo oppure si può prendere la metro (linea rossa) e scendere alla stazione di piazza Onomìa. Qui o si prosegue con la linea verde, che in poche stazioni conduce al museo, oppure dalla piazza si imbocca a piedi (non ci vuole poi molto), Avenue 28 Ottobre. In pochi minuti si è al cospetto del grande parco davanti al Museo, nato il 3 ottobre 1866 a soli 30 anni dalla raggiunta indipendenza dello stato greco.
Dice molto della dignità del popolo greco e del suo profondo rispetto per la storia, che i primi governanti del moderno Stato abbiano posto tra le priorità di governo la messa in sicurezza dei tesori archeologici. Grazie a loro lo scorso 3 ottobre 2016 il Museo Archeologico Nazionale di Atene ha potuto celebrare i suoi primi 150 anni. La struttura di stile neoclassico sorge accanto al Politecnico, affacciato in una delle vie più trafficate di Atene nel terreno dove era sorto nei secoli il Foro Romano.
Furono gli architetti Ludwig Lange ed Ernst Ziller a disegnarlo e a 150 anni di distanza il rigore formale delle sue aule (lo stile interno è molto essenziale e razionalista), è ancora attualissimo per gli oltre 11 mila reperti che fino a prima erano conservati nel tempio di Efesto nell'Agorà. Dall'arte Calcidica, all'arte ellenica del periodo più aureo, si è al cospetto della Storia.
Si parte dai tesori micenei, dalle maschere d’oro, come quella di Agamennone, il primo personaggio con il quale il visitatore fa conoscenza. Un tuffo al cuore: la maschera fu scoperta a Micene da Schliemann. Si cammina tra vasi rituali, ceramiche e affreschi, statuette votive.
E' in questo museo che si conserva il magnifico Kouros scoperto a Sounion, tornato in Grecia dopo varie vicissitudini. Un tuffo al cuore continuo: tra le sculture del tempio di Afea e Egina, la stele votiva, del 440 a.C. di grande valore, raffigurante una scena dei misteri Eleusini, i numerosi lekythos (vasi) funerari come quello di Hermés che conduce una giovinetta nell’Ade, la statuina di Zeus, la testa di Igea, l’Efebo di Maratona, la stele di Egeso. Capolavori che meriterebbero una giornata intera.
Il museo va visto e meditato con calma, perchè le emozioni sono continue: si sosta davanti al famoso fantino di Artemissio, un bronzo dal realismo impressionante per arrivare a Zeus (o Poseidone) datato 470-460 a.C., bronzo, una fusione a cera persa, alta oltre 2 metri, dove il guerriero personifica la Bellezza e la Perfezione nella magnifica proporzione tra anatomia e movimento .
Negli 8000 mq di superficie espositiva trovano spazio anche servizi molto avanzati: al pian terreno c'è un bellissimo book-shop dove si possono trovare anche ottime riproduzioni in gesso dei principali miti greci, e una modernissima caffetteria (dove è possibile mangiare qualcosa di tipico a costi contenuti), affacciata su un bellissimo patio anch'esso ricco di reperti.
I greci hanno sempre amato il loro museo: lo difesero quando la dichiarazione di guerra dell'Italia fascista (1940) fece temere saccheggi. Le guide ricordano sempre ai turisti che furono gli archeologi del museo ad impacchettare uno ad uno i reperti per seppellirli in grandi fosse sotterranee e metterli al riparo da eventuali razzie.
Le celebrazioni per i 150 anni, iniziate nell'ottobre scorso continuano quest'anno. Tra le mostre temporanee una ha visto coinvolti i musei più prestigiosi di ogni parte del mondo: dal Metropolitan Museum di New York al National Museum of Western Art di Tokyo, dal Badisches Landesmuseum di Carlsruhe al Palace Museum di Pechino con la collaborazione delle principali università internazionali hanno portato ciascuno un dono ad Atene. Un'altra mostra temporanea ad inizio del 2016 aveva invece presentato l’ambiente culturale che ha fatto nascere il Museo, ovvero quell'epopea tra 17mo e 19mo secolo segnata dalla malattia per le antichità greche per non dire ossessione che produrrà con l'interesse anche fenomeni vicini al saccheggio di oggetti antichi.
Proprio per arginare questo fenomeno le autorità greche chiesero ai loro governi di legiferare, proteggere il patrimonio e creare musei archeologici come quello che si sta celebrando. Non chiamarlo Amore sarebbe impossibile.
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