Σάββατο 7 Ιανουαρίου 2017

Apokries: Tradizioni e costumi di Carnevale in Grecia

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Il Carnevale è una festa che si celebra in tutti i paesi di tradizione cristiana nel periodo precedente alla Quaresima. In Grecia il Carnevale viene chiamato Apokries, parola greca che significa letteralmente “astinenza dalla carne”, da cui deriva lo stesso nome del Carnevale (in latino “carnem levare” cioè “togliere la carne”).


Il Carnevale greco vanta una tradizione antichissima. Le radici delle celebrazioni carnevalesche risalgono, infatti, all’antica Grecia, derivando dal paganesimo e dalle antiche festività di culto in onore di Dioniso, dio del vino e della festa.


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Il periodo delle Apokries comincia dieci settimane prima della Pasqua ortodossa e termina all’inizio della Quaresima: dura quindi tre settimane, ovvero quelle che precedono il “lunedì pulito o puro” (Καθαρά Δευτέρα -corrispondente al mercoledì delle ceneri dei cattolici) che rappresenta il primo giorno della Quaresima ortodossa e che dà inizio ad un periodo di astinenza, digiuno e sobrietà. La prima settimana del Carnevale si chiama settimana di Profoni (Προφωνή) perché adesso viene annunciato il periodo del Carnevale. Prosegue la settimana detta Kreatini (Κρεατινή o Κρεοφάγου) durante la quale si mangia carne e le Apokries si concludono con la settimana chiamata Tyrini (Τυρινή o Τυροφάγου) quando si può mangiare formaggi, latticini e uova dato che da questa settimana inizia il divieto di mangiare carne. Un giorno particolare di festa e celebrazione di questo periodo di divertimento è il giovedì della seconda settimana; si chiama Tsiknopempti (potrebbe essere paragonato al giovedì grasso della tradizione cattolica) perché l'odore della carne arrostita si sente ovunque nel Paese.

Come in ogni altro paese al mondo, il Carnevale greco è un periodo di festa e divertimento per grandi e piccini: ci si maschera e si mangia carne e cibi tradizionalmente legati a questa festa, piatti succulenti e ricchi in vista del digiuno quaresimale.

Le Apokries sono molto festeggiate in tutte le principali città e paesi greci. Il carnevale è in generale una festa che accomuna grandi e bambini: tutti sono in costume e festeggiano nelle strade, nelle case e nei bar gettando l’uno all’altro coriandoli colorati. All’inizio il Carnevale era legato a manifestazioni spontanee ; purtroppo quest’usanza si è persa e oggi predominano manifestazioni organizzate dalle società locali.

Quest’anno il Carnevale ha iniziato il 21 febbraio e i festeggiamenti carnevaleschi vedranno la loro massima espressione nel prossimo fine settimana. Infatti, l’ultima domenica prima della Quaresima è il giorno per eccellenza destinato al Carnevale vero e proprio. Per tutto il giorno si mangia e si beve, si assiste alle grandisfilate di maschere che si svolgono in tutto il Paese e si fa visita alle persone care.

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Νonostante l’atmosfera di festa, il sabato che precede la Quaresima così come il primo sabato del periodo di digiuno (chiamati “Psichosàvata” in greco) sono dedicati ai defunti: quei giorni si prepara la collyva, un dolce a base di grano bollito farcito con zucchero, cannella, noci, sesamo, melagrana, prezzemolo e uva sultanina.

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Anche se segna la fine di tutti i festeggiamenti, Kathara Deftera, ovvero lunedì pulito o di purificazione, è tuttavia un giorno festivo. Tradizionalmente le famiglie si recano nelle campagne, le pienure o nei parchi e mangiano all’aperto. Sono tanti i cibi tradizionali del lunedì pulito, ma il cibo principale è la lagana, un pane quaresimale azzimo preparato e mangiato solo in questo giorno. Altri piatti tipici del giorno sono la taramosalata (una salsa fatta con uova di pesce e limone), le dolmadakia (foglie di vite ripiene di riso), e tutti i frutti di mare, preparati in diversi modi. Il dolce della festa è il halvas, una sorte di budino al semolino. Il pranzo all’aperto si accompagna a canzoni e balli tradizionali.

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Il simbolo assoluto del lunedì pulito e della sua atmosfera allegra e primaverile è l’aquilone: tradizionalmente bambini e adulti volano l’acquilone. Ma c’è pure un’altro gioco dei bambini che simbolizza la speranza e l’attesa di questa festa: la “signora Quaresima” (Κυρά Σαρακοστή): una bambola di carta a sette gambe che rappresentano le sette settimane della Quaresima. Ogni settimana, una gamba viene tagliata per mostrare quante settimane rimangono fino a Pasqua.

Tra i più famosi carnevali in Grecia, riteniamo:

Il Carnevale di Patrasso

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Il carnevale più prestigioso della Grecia è quello di Patrasso. È una grande festa con sfilate di carri, gruppi di danzatori, balli mascherati, caccia al tesoro, carnevale dei bambini,teatro di strada, fuochi d’artificio al porto e diverse altre manifestazioni, tra cui anche la battaglia della cioccolata. La festa sarà culminata domenica 13 marzo, con la Grande sfilata, davvero spettacolare, e la cerimonia tradizionale di chiusura. 

Il Carnevale di Rethimno

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Era il 1914 quando fu organizzatrethymno 1o il primo Carnevale di Rethimno con i suoi numerosi eventi umoristici. Un Carnevale d’altri tempi che mantiene il profumo veneziano e l’eleganza del romanticismo di un’epoca passata. L’intera città partecipa alle manifestazioni e i mascherati pagano il loro tributo a “Sua Eccellenza, il Re di Carnevale” con balli, canzoni e tradizioni locali. 

Il Carnevale di Skyros : “Gheri e koreles”

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La tranquilla isola di Skyros, nelle Sporadi, ospita uno dei carnevali più vivaci e spettacolari di tutta la Grecia. Il carnevale di Skyros si anima con il suono dei campanacci delle capre che vengono indossate dagli uomini dell'isola a rappresentare i “Gheri” (Γέροι: vecchi). La maschera del Gheros è costituita da un mantello con cappuccio nero, ottenuto da una pelle di capra e dagli immancabili campanacci. I "vecchi" corrono per le strade, da soli o in gruppo, cantando, ballando e creando confusione. Le "Koreles" (κορέλες: giovani donne) sono vestite nel tradizionale costume bianco di Skyros. Questa tradizione primordiale attrae da sempre gli isolani che si riuniscono nelle piazze e nelle strade per festeggiare fino alle prime ore del mattino.

Il Carnevale di Naoussa: “Giannizzeri e bocce”

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E’ una festa insolita; non si tratta di una sfilata divertente di maschere e travestimenti, ma è piuttosto un rito d’iniziazione all’amore e alla guerra, alla libertà e all’indipendenza, che si ripete ogni anno in questa cittadina macedone a ovest di Salonicco.

Al Carnevale partecipano solo uomini non sposati che indossano i costumi tradizionali. In memoria dei morti nella lotta contro i turchi, gli abitanti della città indossano i costumi dei liberatori con maschere di cera (per non essere riconosciuti) e sul petto monete d’argento. Anche i personaggi femminili, “le bocce” (μπούλες), sono impersonati da uomini.

Altri carnevali molto frequentati sono quelli di Xanthi (in Tracia), Sohos (vicino Salonicco), Tyrnavos (in Tessaglia), Zante (isole ionie) dove si celebra una “Giostra cavalleresca”, nella quale sono impegnati gli isolani. L'usanza della "battaglia di farina" ("alevromountzouromata") a Galaxidi (cittadina a 200 km di Atene) potrebbe essere nata all’inizio dell' '800 come sfida verso i dominatori turchi.

In realtà, invece, il periodo dei festeggiamenti carnevaleschi varia da località a località del Paese: ci sono regioni in Tessaglia, Tracia e Macedonia dove il Carnevale si festeggia tra Natale ed il 6 gennaio.

Kastoria - "Ragutsaria": ιl primo carnevale dell’anno 

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La città attende il nuovo anno con la "Ragutsaria", una tradizione erede delle feste dionisiache del mondo antico. La parola deriva dal verbo latino "rogo", che significa "chiedo", in quanto tradizionalmente la popolazione si recavano nelle case del paese a chiedere vino per la festa. 

La festa inizia il giorno di Capodanno e culmina il giorno dell'Epifania (6 gennaio). Tutta la città partecipa ai festeggiamenti: ogni quartiere forma un proprio gruppo carnevalesco, accompagnato da bande di ottoni che suonano musiche tradizionali. I gruppi sfilano per la strade del quartiere, chiedendo vino e coloro che offrono si aggiungono al gruppo. Infine tutti i gruppi si riuniscono nella splendida Piazza Doltso per accogliere il nuovo anno e ballare fino all’alba.







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