Se per Jo
di Piccole Donne “Natale non è Natale
senza regali”, io posso affermare lo stesso sostituendo i regali con i
kourabiedes.
Ed è un bene che almeno finora non si è arrivati al
punto di trovarli durante tutto l'anno. E' bene che la loro preparazione resti
circoscritta in un determinato e preciso periodo dell'anno, il Natale!
Il modo
tradizionale per prepararli è uno unico, con alcune varianti. Con uovo o
senza, è quella più importante e sostanziale. Le mandorle possono essere
spellate oppure utilizzate con la pellicina. Il liquore può essere brandy, o
amaretto; alcuni usano l'ouzo, che io per ora almeno non ho ancora provato. La
spruzzata con acqua di rose prima di cospargerli di zucchero a velo, è
praticamente obbligatoria per rispettare la tradizione, ma si può anche
omettere se non piace quel profumo nei dolci.
Capitolo
burro: Come vedrete dalla ricetta, i kourabiedes sono praticamente dei frollini
e richiedono tanto burro. In passato quello più utilizzato era il burro di
pecora, animali allevati maggiormente in Grecia, data la conformazione del suo
territorio.
Ha un aroma
caratteristico e delle note particolari che restano al palato e per questo
alcuni preferiscono usare il burro vaccino. Personalmente trovo che il burro di
pecora conferisce esattamente quel aroma tipico dei kourabiedes tradizionali e
ho utilizzato proprio questo. L'ultima volta che sono stata ad Atene ho
comprato un vasetto e l'ho tenuto apposta per questo uso.
Ovviamente
non essendo facile trovarlo in Italia, usate pure tranquillamente il burro
vaccino. E' quello che usano tanti anche in Grecia, cedendo alla modernità!!!!
Ingredienti:
(per circa 20 kourabiedes)
70 gr. di
mandorle sgusciate
200 gr. di
burro
15 gr. di
zucchero a velo
1 tuorlo
1 cucchiaino
da tè di baking powder
1 cucchiaino
da tè di essenza di vaniglia
15 ml di
liquore (amaretto, brandy)
250 – 260
gr. di farina 00
Per la
finitura:
acqua di
rose
abbondante
zucchero a velo
Procedimento:
(preparazione 20 min. – cottura 20 - 25 min.)
Le mandorle
vanno usate con la pellicina. Se proprio volete potete toglierla, ma la
tradizione le vuole con.
In una
padella antiaderente e senza aggiunta di grassi tostare le mandorle per un paio
di minuti mescolando ogni tanto finchè non diventino marroncine. Pestarle
grossolanamente nel mortaio. Non ridurli a poltiglia né a farina nel mixer; la
mandorla nei kourabiedes deve avere una certa consistenza, deve sentirsi sotto
i denti. Se non avete il mortaio, mettetele in un sacchetto e pestatele con il
batticarne. Metterle in una ciotolina e tenere da parte.
Setacciare
la farina con il baking powder.
In una
ciotola capiente mettere il burro ammorbidito e lavorarlo con la frusta
elettrica finchè non diventi quasi una crema. Aggiungere lo zucchero a velo e
continuare con la frusta. Tenete presente che il segreto che rende i
kourabiedes friabili sta nella quantità di tempo che si lavora il burro.
Diciamo che almeno 8 -10 minuti sono d’obbligo. Se avete la planetaria usate
questa.
Versare metà
della farina e mescolare delicatamente per incorporarla nel burro. Aggiungere
il tuorlo, l’essenza di vaniglia, il brandy e il resto della farina. Mescolare
sempre delicatamente e infine unire le mandorle tritate. Impastare velocemente
per amalgamare gli ingredienti ma senza lavorare troppo l’impasto. Giusto il
tempo per unire tutti gli ingredienti e poter formare i kourabiedes.
Accendere il
forno a 170 gradi, modalità statica, resistenze accese sopra e sotto.
Rivestire
una teglia con carta forno.
Formare
delle palline di circa 30 gr. cad. e
premere leggermente con il pollice per creare un leggero incavo. L’incavo serve
per raccogliere meglio lo zucchero a velo.
Infornare
nel ripiano di mezzo e cuocere per circa 20 - 25 minuti. Dico circa perché il
tempo di cottura dipende sia dal forno che dalle dimensioni dei kourabiedes.
Non devono assolutamente scurirsi, devono essere appena imbionditi, quasi
pallidi.
Toglierli
dal forno e lasciarli raffreddare completamente.. Appena tolti dal forno vi
sembreranno molto morbidi e molto friabili, sul punto di rompersi. Non cadete
però nella tentazione di prolungare la cottura, altrimenti si induriscono e
diventano come biscotti. Loro invece devono essere fragranti e friabili,
sciogliersi in bocca. Si induriranno naturalmente, una volta raffreddati.
Quando
saranno freddi, spruzzarli con un pò di acqua di rose. Usate un vaporizzatori,
oppure mettere qualche goccia nei vostri palmi e agitarli sopra i kourabiedes.
Prendere una
ciotola che possa e versare dentro
abbondante zucchero a velo. Metterci pochi kourabiedes alla volta, quelli che ci stanno senza forzature e
rotolarli dentro lo zucchero.
Man mano che
li togliete dalla ciotola, metterli sul piatto di portata e creare uno strato
con quelli che ci stanno. Con un colino o uno spargifarina coprirli di
ulteriore zucchero a velo. Sistemare sopra un altro strato e coprirli di
zucchero a velo. Ripetere fino a finire la vostra montagna di palle di neve!!!
Copriteli
con della carta di alluminio perché tendono ad assorbire umidità e perdere in
fragranza.
Si
conservano bene per 3 – 4 giorni.
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