Due reti di trafficanti di migranti, una greca e una italiana, sono state smantellate grazie a un’operazione congiunta delle autorità dell’Italia e della Grecia, in sinergia con Europol ed Eurojust.
È quanto rivelato, giovedì 12 dicembre, dal Ministero della Giustizia italiano, il quale ha altresì specificato i dettagli delle operazioni che si sono svolte nell’arco della giornata in Salento e in Grecia.
Le due reti criminali identificate dalle autorità erano specializzate nel traffico illecito di migranti verso l’Italia. Per raggiungere le coste italiane, stando a quanto si apprende, ciascun migrante ha dovuto pagare il viaggio almeno 6.000 euro.
Nel complesso, rivela il Ministero della Giustizia, l’operazione, denominata “Sestante”, ha portato all’arresto di 13 persone, di cui 7 in Italia e 6 in Grecia. Le relative ordinanze di custodia cautelare, ha dettagliato il Ministero, erano state emesse dalla Direzione distrettuale Antimafia di Lecce e della procura di Atene.
Stando a quanto si apprende, le indagini sono durate circa un anno e sono state condotte dalla Guardia di Finanza italiana, la quale aveva coinvolto circa 100 militari del comando provinciale di Lecce, in Salento, e dell’unità centrale investigativa di Roma, specializzata in criminalità organizzata. Per quanto riguarda la controparte ellenica, invece, erano state coinvolte la polizia e la Guardia costiera della Grecia, oltre che le unità di personale dell’Europol, l’agenzia europea di collaborazione delle forze dell’ordine, con il coordinamento di Eurojust, della DDA di Lecce e della Direzione antimafia centrale.
Secondo quanto rivelato dall’agenzia stampa greca, Ekathimerini, le due reti clandestine avevano trasferito centinaia di rifugiati e di migranti dalla Grecia al Sud dell’Italia.
Secondo le stime dell’IOM, dall’1 gennaio al 10 dicembre 2019 i migranti che hanno raggiunto l’Europa sono stati 117.456, di cui 96.642 via mare. Il numero di morti e dispersi ammonta invece a 1.246, di cui 743 nella rotta del Mediterraneo Centrale, la quale vede la Libia tra i principali porti di partenza, 432 nella rotta occidentale, la quale coinvolge Marocco e Algeria, e 71 nella rotta orientale, il cui principale porto di partenza è la Turchia.
I Paesi europei maggiormente colpiti dal fenomeno migratorio sono la Grecia, la Spagna, Cipro, l’Italia e Malta. In particolare, dall’1 gennaio al 10 dicembre 2019, sono giunti 65.847 migranti in Grecia, 28.431 in Spagna, 11.097 in Italia, 6.812 a Cipro e 3.405 a Malta. Paragonando i dati alle cifre totali riguardanti lo stesso periodo del 2018, gli arrivi sono diminuiti del 14%.
Per quanto concerne gli arrivi in Italia, il Dipartimento per la Pubblica Sicurezza del Viminale rende noto che dall’1 gennaio al 12 dicembre 2019 sono sbarcati in Italia 11.097 migranti che, se paragonati alle cifre dello stesso periodo dell’anno precedente, rappresentano il 52,01% in meno. Coloro che sbarcano in Italia provengono principalmente dalla Tunisia, dal Pakistan, dalla Costa d’Avorio, dall’Algeria, dall’Iraq, dal Bangladesh, dal Sudan, dall’Iran, dalla Guinea e dal Marocco.
Per quanto concerne la Grecia, invece, secondo i dati dell’IOM e delle autorità nazionali di Atene, dall’1 gennaio al 10 dicembre 2019, nel Paese sono arrivati via mare 58.571 migranti, ovvero 27.969 in più dello scorso anno. I centri di accoglienza del Paese, soprattutto quelli delle isole dell’Egeo, risultano in stato di sovraffollamento e, in tale clima, il premier, Kyriakos Mitsotakis, ha più volte chiesto aiuto all’Europa per rispondere alla crisi migratoria in cui si trova Atene. In tale contesto, lo scorso 6 dicembre, il Direttore generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Antonio Vitorino, si era recato ad Atene per incontrare Mitsotakis e il ministro degli Affari Esteri, Nikos Dendias, e individuare le strategie migliori per affrontare l’attuale crisi migratoria.
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