Κυριακή 22 Οκτωβρίου 2017

Corpo a corpo

Αποτέλεσμα εικόνας για Corpo a corpo Sotirios Pastakas

Introduzione

Sotirios è – come qualcuno lo ha definito – “un poeta dello sguardo”: uno sguardo che scava, spudorato e impietoso, nelle ferite del corpo, nominando i risvolti “indicibili” di un amore finito (L’esperienza del respiro), che si aggira negli interni delle case passando dai gesti più banali della quotidianità al dialogare tenero e pensoso col proprio gatto (Jorge). Ma è anche lo sguardo che riesce ad accostare la violenza del mondo alla distruttività con cui ci accaniamo talvolta sul nostro corpo, che può, attraverso pochi versi scarni, far incontrare in cucine disadorne, su tavole quasi vuote e cibi sempre più poveri, l’“empasse economica” che sta attraversando il suo paese e la spinta a creare nuove forme di “collettività” e di “altruismo” (Pasto dei poveri)

- Lea Melandri

Sono convinto che il lettore conoscerà, con questo libro, un eccellente poeta greco contemporaneo che riflette nei suoi testi molte delle tenebre economiche ed esistenziali che assediano il più luminoso dei paesi del mondo.

- Jack Hirschman

Corpo a corpo

Una poesia dell'incontro nel primo libro italiano di un protagonista della scena poetica internazionale. Tradizone e modernità, ironia e senso di morte, il dramma del popolo greco e i colori, i profumi e i sapori del Mediterraneo.

Sotirios Pastakas: Corpo a corpo
Anno: 2016
ISBN: 978–88–86203–70–8
Pagine: 160
Collana: Poesia come pane
Curatori: Casa della poesia
Traduttori: Andreas Andreou, Massimo Cazzulo, Massimiliano Damaggio, Mauro Giacchetti, Raffaella Marzano, I. Pessoa, Crescenzio Sangiglio, Antonietta Tiberia.
Prezzo: 15,00

Estratto del libro

EMERGENZA NOTTURNA

Sogno ogni notte il mio ordine
perduto. Il romanzo incompiuto
della vita coniugale, le mille ed inutili discussioni
sempre sulla stessa cosa, il piacere sessuale e le sue traumatiche
conseguenze: ma desto e pronto
voglio regolare i conti,
e riappropriarmi del mio sangue, anche se l’orologio digitale
segna ancora le 03:43: il presente dico, è
l’illusione di un consuntivo del passato in pareggio.
Ma intanto, quando mi metto in piedi taglio a metà
con la mia spada il tremendo giogo, mi infilo
le pantofole al piede sbagliato, e le mie ultime
gocce non centrano mai il vaso.


RITRATTO DEL POETA INTORNO AI QUARANTA

Intorno ai quaranta gli sono capitati
il primo matrimonio e un secondo libro.
Semplice atto di risparmio la maturità –
chi l’ha detto? Ha sperperato quel che aveva e adesso,
nel suo nuovo attico, in piedi
al centro della compagnia, col vestito
di lino bianco, l’antiquato borsalino bianco
con il nastro nero, alza il bicchiere
verso gli invitati. Prestiamo attenzione:
«La poesia, in verità vi dico, non ci salverà
dagli errori fatti. Ci consola
soltanto e diventa complice,
miei giovani fratelli in arte,
per ripeterli e migliorarli: in un terzo libro,
in un secondo matrimonio».
  

IMITAZIONE DELL’ABBIGLIAMENTO PATERNO

Ieri è venuto a trovarmi
mio padre, aveva vent’anni
i capelli pettinati all’indietro,
l’abito da studente
e uno sguardo, quello sguardo
ottimista sulla vita e sul mondo.
No, la giacca a doppio petto e la cravatta
non se l’era tolte, nello stesso anno fu
matricola di giurisprudenza e mercante di bestiame
con falsa identità, il revolver
in tasca e la Resistenza nei discorsi,
sui monti e nelle piazze della Tessaglia.
Io nel mio abito da trentenne,
penso a quanto ho lottato per accettare
sia la mia cravatta ma anche lui.
Ora che tutti siamo diventati noi stessi,
dov’è la rivoluzione che ci regalerà
una falsa identità, papà?
  

GRECIA IN MOTORINO

La Grecia viaggia a quaranta all’ora
come un motorino sul lungomare.
La massima velocità possibile
coincide con la potenzialità
dello sguardo innamorato:
di registrare, di saziarsi,
di ricordare. La luce nelle minime
sue inclinazioni, l’ondeggiare
del mare e la direzione del vento.
La Grecia e il suo passeggero
che l’abbraccia chiudono
gli occhi insieme:
lui non saprà mai cosa fosse
per lei né lei
tutto ciò che lui le deve.
Grazie alle marce basse
la Grecia è il solo paese
dove il tramonto
verso Capo Sunio, o al ritorno,
può durare una vita intera.

*

Mi piace ciò che vedo
dal mio balcone.
La biancheria le antenne paraboliche.
Vedere dietro ai ripetitori
più o meno là
sullo sfondo l’Acropoli
bella come un tempo.
Vi inviterò
a condividere con me quello che
io vedo, siatene certi,
vi inviterò.
Perché godere da solo
di tanta bellezza
da quassù?
Vi inviterò.
La vista dall’alto della Croce
è stupenda.

*

Un torsolo di mela.
Qualcuno è stato qui seduto
a mangiare una mela.
Poi è scomparso. Lo stesso giorno
che la storia ha registrato tre
morti nel centro di Atene.
Qualcun altro, in un altro punto
ha lasciato la cicca della sua sigaretta
prima di sparire anch’egli.
La storia registra solo
torsoli, cadaveri, ceneri.

*

Ho apparecchiato la tavola per uno.
Solo per me. Ho acceso la tv.
Mi sono seduto. Per salvare il capitalismo
sono richiesti sacrifici a tutti noi.
Il telefono ha squillato. Mi hai chiesto
se potevi venire.
Potevi. Ho spento la tv.
Mi sono alzato. Il capitalismo
sanguina e sta morendo. Ho pensato.
Ho cambiato la tovaglia.
Ho apparechiato la tavola per due.



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