Παρασκευή 2 Σεπτεμβρίου 2016

Trischene, dove la (Magna) Grecia non è solo storia ma splendido presente

Il mare, a richiamare i primissimi fondatori di “Trischene”. La presenza storica delle sorelle di Priamo re di Troia per andare oltre. E l'arte “bella” (bellissima) di Mattia Preti, principale espressione del patrimonio artistico della città. Sono le tre scale valoriali in questo scorcio di Magna GreciaTaverna, alle pendici della Sila catanzarese, profuma tutta di Ellade.


Si parte dall'opera quattrocentesca di Ferrante Galas, “Cronica di Taverna” trasformata di recente in un suggestivo murales dall'associazione culturale “Taberna, radici e oltre”, che narra la leggenda secondo cui Astiochena, Medicastena e Attilia, sorelle di Priamo, re di Troia, furono da lui affidate ad uno dei generali fidati perché le allontanasse via mare dalla morte sicura. A metà di un lungo viaggio in un mare sconosciuto, una breve sosta in una piana fertile e verde, contornata di corsi d’acqua e risorse boschive, li convinse a fermarsi lì. Un doppio passaggio è raffigurato sul murales: il moto di disperazione con accanto la scena dell'abbraccio accennato ed un’espressione del volto carica sì di tristezza ma anche della sicurezza della rinascita.
Sullo sfondo la città natia, Troia, in fiamme tra le acque agitate di un mare scuro, quasi un ricordo e, più in alto, una nuvola chiara a rappresentare l’idea di poter ricostruire su nuove fondamenta la propria vita e cultura pregressa, trovando pace e risposo “Oltre il mare”.
Nel secondo murales le sorelle si impegnano, ognuna, a costruire un nuovo nucleo cittadino fondando cosi tre città dedicate a loro volta a tre divinità tutelari: Athenapolis in onore della dea guerriera Athena, garante di giustizia e forza; Palepolis in onore della dea Pale, nume tutelare della pastorizia, custode delle messi e dei campi coltivati; Herapolis in onore di Hera, dea dell’abbondanza. Ogni nucleo comunitario è distinto da un tempio, in una sorta di triade che inizia ad avvicinarsi simbolicamente al concetto successivo di “Trischene”: è, nei secoli successivi, quando i nuclei diventeranno più forti della propria identità ed indipendenti, che, dopo gli scontri, si uniranno in forze diventando da tre un'unica comunità (ovvero Trischene) che risale lungo i pendii delle colline, allontanandosi pian piano dal mare. L'attuale Taverna.
L'aurea regale, la tenacia che segue alla sofferenza, la nuova vita di terre sconosciute e garante di continuità grazie al potenziale economico che “guarda oltre”. Il tutto apparecchiato in uno scenario naturale molto greco, con un mare dalle tonalità blu cobalto (proprio come l'Egeo) distante una mezz'ora di auto (Soverato, Sellia Marina) e le vette incontaminate della Sila quasi a ricongiungere idealmente Grecia e Magna Grecia, simili anche morfologicamente.
Il pittoresco borgo oggi è impreziosito dall'aver dato i natali al pittore Mattia Preti e dalla presenza dell'affascinantePalazzo Gironda Veraldi,recentemente donato dalla nota famiglia di penalisti al Comune per trasformarlo in museo e biblioteca.
Un altro pezzetto di grecità in questo lembo di Calabria, dunque, tornando con la mente a quando il possesso di valori e strumenti di eccezione, come l'arte e la cultura, era condiviso con la collettività, come amava fare Socrate che sull'attuale salita del Pilkionis, proprio sotto l'Acropoli, sedeva con i suoi allievi per ammaestrarli e donare loro i frutti del suo sapere.
 twitter@FDepalo

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