Rifugiati | La mancanza di volontà politica da parte dei governi europei sta condannandomigliaia di richiedenti asilo, in condizione di estrema vulnerabilità, a un’attesa infinita, dal destino incerto e in mezzo a mille difficoltà, sulle isole della Grecia.
Un anno dopo l’impegno preso dai leader europei nei confronti dello schema di ricollocamento proposto dalla Commissione europea, solo il 6 per cento dei richiedenti asilo arrivati in Grecia è stato trasferito in altri paesi dell’Unione europea.
Di questo passo, ci vorranno 16 anni per rispettare quell’impegno.
Nel frattempo, la disperazione tra i richiedenti asilo è arrivata a livelli estremi. In base all’accordo tra Unione europea e Turchia del 18 marzo, i siriani (e non solo loro) rischiano da un momento all’altro di essere rimandati sulla costa turca del mar Egeo e, dalla Turchia, nei paesi di origine.
L’incendio del campo di Moria, a Lesbo, ha poi costretto all’evacuazione migliaia di richiedenti asilo.
Amnesty International ha rinnovato l’appello ai leader europei affinché gli impegni presi ufficialmente siano rispettati, attraverso l’aumento dei posti messi a disposizione per il ricollocamento, l’emissione di visti umanitari e l’istituzione di procedure rapide e accessibili per le riunificazioni familiari.
È fondamentale che i richiedenti asilo bloccati sulle isole greche vengano trasferiti sulla terraferma e da qui, nel rispetto del piano della Commissione, sul resto del continente.
(Foto: Amnesty International/Facebook)
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