Qualcuno potrebbe aver ingrandito il debito greco alla vigilia della decisione della troikadi applicare il memorandum ad Atene? Un giudice greco mette sono la lente di ingrandimento l'Istat ellenico (l'Elstat) per i dati diffusi tra il 2010 e il 2015. E subito i mercati e Bruxelles suonano l'allarme, con l'Ue che tramite i suoi commissari chiede al governo Tsipras di prendere una posizione chiara.
Sono tre le spine che si abbattono sulla ripresa della maratona diplomatica euroellenica in programma dal prossimo lunedì che dovrà occuparsi del caso greco: l'accusa rivolta al numero 1 di Elstat di aver gonfiato i debiti ellenici; la mancanza dei prerequisiti per ottenere nuovi soldi dai creditori; i prestiti in rosso ancora in ballo nel paese.
L'incontro sarà propedeutico per l'appuntamento decisivo del 9 settembre quando si deciderà sulla tranche da 2,8 miliardi. E'la ragione per cui lunedì prossimo a Bruxelles si discuterà in primis sui presupposti ellenici. Il commissario Moscovici incontrerà il ministro grecoTsakalotos per testare i progressi ellenici, mentre il ministro dell'Economia Stathakistoccherà le questioni relative al meccanismo di salvataggio con il commissario Corina Kretsis.
Al momento solo uno dei 15 prerequisiti (che dovranno aprire la strada al prossimo ciclo di negoziati per completare e la seconda valutazione) è stato centrato da Atene.
Ma i mercati sono anche preoccupati per la questione relativa all'Elstat, l'istituto di statistica ellenico chiamato in caso per i numeri della crisi diffusi proprio un attimo prima che il trumvirato dei creditori intervenisse con un prestito monstre, che ancora lega il paese a Fmi, Ue e Bce sino al 2052. L'Ue fa muro e annuncia pubblicamente il proprio sostegno all'Istituto greco, dopo che la Corte suprema ellenica ha aperto un’inchiesta nei confronti dell’ex direttore di Elsat (ed ex economista del Fmi) Andreas Georgiou.
Sul tavolo l'ipotesi che abbia potuto manipolare quei numeri a vantaggio dei creditori stranieri. E'la ragione per cui la Commissione Ue ha chiesto al governo Tsipras un intervento diretto al fine di “evitare interpretazioni errate, perché può essere molto pericoloso”.
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