I cinesi di Cosco, la maggiore realtà containers del pianeta che ha appenaprivatizzato il porto greco del Pireo, hanno scoperto che il ddl del governo Tsipras è stato cambiato sette volte rispetto a quello concordato prima del voto in aula. E ora rischia di mandare all'aria l'unico affare concreto e portatore di sviluppo per la Grecia e il Mediterraneo.
La Cosco acquisendo Pireo punta a scaricare nel Mediterraneo (e non più a Rotterdam) migliaia di containers, risparmiando tempo e soldi. Ma ha scoperto tre settimane fa che i dettagli del contratto sono diversi: così ha scritto una lettera a governo ellenico e fondo per le privatizzazioni, accusando pesantemente l'esecutivo.
Il premier vola di urgenza a Pechino proprio per non perdere l'unica possibilità di sviluppo per l'area marittima del suo paese. E perché no anche del mare nostrum: infatti i containers che giungeranno al Pireo (se l'accordo proseguirà) poi dovranno essere smistati in due direzioni: Italia per il centro Europa e la parte occidentale; e Balcani per l'altra rotta nord-est con possibilità di lavoro concreto anche per vettori degli altri paesi euromediterranei.
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