Aperte le buste: Ferrovie dello Stato “batte” i russi di Russian Railways per laprivatizzazione del vettore ferroviario ellenico TrainOse. L'offerta italiana è di 45 milioni ma il vettore greco è zavorrato da 700 milioni di debiti e da una rete obsoleta. Due le reazioni dopo l'annuncio.
La prima sostenuta da alcuni analisti ritiene che non sia stato un “vero” affare per gli italiani, spinti a questo passo solo dalla volontà europea di impedire che la comprassero i russi. Anziché modernizzare l'Italia, ritiene questa scuola di pensiero, FS va spendendo soldi in quel pozzo senza fondo che è la Grecia, solo per compiacersi agli occhi di chi fa la guerra allaRussia.
La seconda tesi è invece a favore di questa operazione, nella consapevolezza che finalmente la partnership tra “vicini di casa” come Italia e Grecia si traduce in atti concreti e operazioni che potranno portare un plus.
L'ingresso degli italiani nella rete ellenica segue il passo dei cinesi di Cosco che hanno privatizzato il porto del Pireo, ciò consentirà di scaricare migliaia di containers a settimana nel mare nostrum, anziché a Rotterdam, risparmiando una settimana di viaggio. Si apre in questo senso uno scenario interessante dal punto di vista della logistica mediterranea, dal momento che si stanno creando nuove opportunità alla voce “trasporto combinato treno-nave” nell'intera macroregione del Mediterraneo.
In concreto anche per l'Italia ci potrebbero essere una serie di prospettive significative, dal momento che i containers cinesi una volta al Pireo poi dovrebbero essere smaltiti verso l'Europa occidentale e lungo la dorsale balcanica. E chissà che in queste due direttrici FS non possa aspirare ad un ruolo primario.
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