In libreria per La nave di Teseo il saggio di Riccardo
Dottori

(di Mauretta Capuano)(ANSA) - ROMA, 3 dic - Misteriosi,
enigmatici, malinconici. Sono sempre stati difficili da interpretare i quadri
di Giorgio de Chirico. Quei manichini, quelle piazze vuote, quelle statue con
le teste mozzate, soggetti per eccellenza delle opere dell'artista, ci appaiono
ora, nella nuova lettura di Riccardo Dottori, docente di ermeneutica a Tubinga,
in una luce diversa, che ci mostra come il loro fascino venga innanzitutto dal
riprodurre in pittura l'unità di filosofia e poesia insegnata da Nietzsche. Il
volume 'Giorgio de Chirico. Immagini metafisiche', che arriva in libreria per
La Nave di Teseo a quarant'anni dalla morte del grande pittore della
Metafisica, accompagnato da alcune immagini delle sue opere, è un'approfondita
esplorazione di oltre 550 pagine, della poetica e del mondo dell'artista,
compreso il ritorno al classico. "I suoi quadri sono enigmi, come vengono
appunto chiamati dallo stesso pittore" ci ricorda Dottori che sottolinea
come l'immagine del nulla cosmico stenda "su tutto un velo inquietante di
angosciosa malinconia, così che le immagini enigmatiche divengono immagini
metafisiche".