Il ministro
della Difesa Panos Kammenos aprirà la sottoscrizione a gennaio versando il suo
stipendio. "Useremo i soldi per nuove fregate e una super-nave, mi aspetto
che i grandi armatori facciano la loro parte per proteggerci dall'instabilità
del Mediterraneo"
ETTORE LIVINI, 7 Dicembre 2018
MILANO - Il
vulcanico ministro alla difesa della Grecia, Panos Kammenos, colpisce ancora.
Il leader del partito nazionalista che garantisce la maggioranza al governo di
Alexis Tsipras, ha lanciato un'operazione di crowdfunding per raccogliere tra i
suoi concittadini ellenici i soldi necessari a rinnovare la flotta da guerra
nazionale. "Dobbiamo comprare nuove fregate e dotarci di una nave-simbolo
che rappresenti il paese - ha detto -. Le tensioni con i paesi vicini a noi
come la Turchia ci obbligano ad assumerci maggiori responsabilità".
Risultato: a
gennaio aprirà un conto in banca aperto dove sarà il primo a versare un mese
del suo stipendio. E da quel momento tutti potranno versare un obolo per dare
il loro contributo alla gloria della marineria di Atene. "Spero che tutti
possano dare un aiuto - ha aggiunto Kammenos - ma sono convinto che gli
armatori del nostro paese faranno uno sforzo in più". Chi ha orecchie per
intendere, intenda: Atene vanta la più grande flotta commerciale al mondo e i
suoi armatori - che hanno tutti residenza fiscale all'estero - sono protetti
dalle pretese dell'erario addirittura da una norma costituzionale.
La colletta
di Kammenos serve a tappare almeno in parte i buchi lasciati dall'austerity nel
budget della difesa nazionale, che pure - rispetto al resto d'Europa e non
solo, resta molto elevato. Le spese per armamenti di Atene nel 2018 saranno
poco sotto i cinque miliardi, la metà dei valori cui viaggiavano nel 2004, ma
pur sempre quasi il 3% del pil, ben oltre il 2% caldeggiato con irruenza da
Donald Trump per il membri della Nato e molto di più, in proporzione, di Gran
Bretagna e Francia. La Marina è assieme all'aviazione l'arma più importante,
anche per la tradizione che fa della Grecia - grazie ai miliardi dei suoi
armatori, il paese con la flotta commerciale più grande al mondo con
imbarcazioni per un valore di 99 miliardi e 8 miliardi di nuove petroliere e
super-cargo in ordinazione nei cantieri in giro per il pianeta.
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