La Corte europea approva la sharia: “Basta che sia volontaria” – di Eugenio
Palazzini da Il primato nazionale
28 12 2018
Atene, 27 dic – La Corte europea dei diritti umani è riuscita a partorire una sentenza pastrocchio, a pensar bene, che di fatto apre la strada all’applicazione della sharia.
Atene, 27 dic – La Corte europea dei diritti umani è riuscita a partorire una sentenza pastrocchio, a pensar bene, che di fatto apre la strada all’applicazione della sharia.
La Corte si è infatti pronunciata con una sentenza definitiva in cui ha
condannato la Grecia per aver imposto l’applicazione della sharia in una
disputa ereditaria contro la volontà di un defunto che aveva redatto un
testamento in base al codice civile greco.
L’uomo aveva espressamente manifestato, quindi, la volontà di non
rimettersi a quanto previsto dalla legge islamica.
Il defunto, appartenente alla comunità musulmana, aveva designato la moglie
come unica ereditiera in un testamento redatto davanti a un notaio secondo
quanto previsto dalla legge greca.
Paradossalmente i tribunali greci avevano stabilito che, essendo l’uomo
islamico, il testamento non poteva valere e la questione doveva essere regolata
da un muftì in base alla sharia.
I meno attenti, più o meno tutta la stampa europea tranne Le Figaro, hanno
così sottolineato la condanna della Corte senza però notare un particolare
affatto trascurabile, anzi.
In pratica la sentenza sostiene che, a patto che sia volontaria, la sharia
in Europa è ammessa.
La Sharia vale quanto una legge di uno stato sovrano
Nella fattispecie contestata dalla Corte, l’uomo aveva espresso la volontà
di non rimettersi ai dettami della legge islamica.
Se avesse però dichiarato il contrario, sempre secondo la Corte, di fatto
non ci sarebbe stato alcun problema ad applicarla.
Si tratta quindi di una sentenza grave e piuttosto preoccupante per le
conseguenze che potrebbe scatenare.
Perché, in soldoni, la Corte pone sullo stesso piano legge islamica e legge
di uno stato sovrano membro dell’Unione Europea, declassando quest’ultima a una
delle tante leggi possibili.
Tutto dipende in pratica dalla volontà del singolo appartenente a una
comunità religiosa. Ma a questo punto, si può facilmente desumere, appartenente
a una qualsivoglia comunità.
Fonte Il primato nazionale
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