Τρίτη 3 Απριλίου 2018

La Pasqua greca

GLOCAL. Oggi 28 marzo non ricorre alcuna festività a carattere internazionale, aprimao quindi una finestra su: “La Pasqua greca”.

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In Grecia il 98% della popolazione é greco-ortodossa e l’idea della separazione tra chiesa e stato é per la maggior parte dei greci una cosa impensabile. In effetti, quando la Grecia fu sotto l’occupazione turca e veneziana, fu la chiesa ortodossa, che riuscì tramite la liturgia e la preghiera a tenere unita la lingua greca e l’identità nazionale. 

28 03 2018

La religione è parte integrante della vita quotidiana e il prete (“pappas”) è un personaggio molto importante della vita sociale. I preti ortodossi oltre a celebrare i riti religiosi, possono anche sposarsi ed avere figli. In effetti, vi capiterà facilmente di vedere un prete ortodosso fare il bagno nel mare e giocare con il proprio nipote o al bar a bere un caffé discutendo con gli amici…insomma i preti ortodossi sono persone che conducono una vita normale come tutti gli altri!!! In Grecia ci sono pure 150 000 mussulmani che si trovano tutti concentrati nella regione settentrionale di Tracia. Nelle isole del Mar Ionio e nelle Cicladi c’é pure una minoranza di cattolici, la maggior parte dei quali vivono nell’isola di Syros.

La Pasqua Greca (Πασχα) e’ la più grande festa religiosa della Chiesa Greca Ortodossa, e molti sono i festeggiamenti e le tradizioni differenti da luogo a luogo che riescono a unire diverse generazioni. Non sempre la data combacia con quella della Pasqua Cattolica (circa una settimana dopo quella Cattolica). Durante il Primo Sinodo Ecumenico a Nicea in Bitinia, nel 325 d.C. fu deciso di festeggiarla la prima domenica dopo il plenilunio dell’equinozio di primavera. A Pasqua c’e’ la tradizione di colorare e decorare le uova di rosso, soprattutto: la spiegazione e’ possibile trovarla in una leggenda. Maria Maddalena era una delle donne che si era recata al sepolcro di Gesù, ma avendolo trovato vuoto, corse alla casa nella quale si trovavano i discepoli. Trafelata entrò ed annunciò la straordinaria notizia. Pietro la guardò incredulo e disse: “Crederò a quello che dici solo se le uova che hai nel paniere diventeranno rosse”. E subito le uova si colorarono di un rosso intenso. Il colore rosso, quindi, per molti simboleggia il sangue di Cristo, per altri e’ espressione di gioia per la felice notizia della Resurrezione e nello stesso tempo e’ un mezzo per tenere lontano il male.

Sopra le uova, dopo essere state colorate, vengono disegnate con cera sciolta, uccellini e varie altre figure Le ragazze mettono nelle uova anche ali di carta colorata, e ci mettono la coda, il naso (fatto di pasta di pane) come un passero e lo appendono al soffitto, ma non tutte le uova hanno la stessa “grazia”. Proprietà straordinarie ha soprattutto l’uovo della Madonna, il primo uovo colorato e che viene messo nell’iconostasi della casa (un angolo della casa in cui viene collocata un’icona sacra a scopo di preghiera). Con l’uovo della Madonna, le donne benedicono i bambini. A Sinopi vengono colorate tante uova quanti sono i componenti la famiglia, più uno, che e’, appunto, per la Madonna. La sera le mettono dentro una scatoletta e le portano in Chiesa per farle benedire, affinchè possano “ascoltare la Buona Parola”. Le depongono sotto l’altare e le lasciano lì fino alla Resurrezione. I gusci di queste uova vengono poi collocati vicino alle radici degli alberi perchè i frutti attecchiscano.

Allo stesso scopo mira anche l’usanza dei paesi della Macedonia Occidentale, dove l’uovo colorato per primo a mezzanotte del Giovedì Santo, viene sepolto nella prima fossa del campo, esattamente dove l’aratro comincia il primo solco. A Sopoto’ di Kalavrita, le uova che vengono deposte il Giovedi Santo, vengono portate in Chiesa il giorno stesso e benedette. Vengono poi sotterrate lo stesso giorno nella vigna affinche’ non venga attaccata dallo scarabeo o intaccata dalla grandine. A Gourounaki Xasion, nel momento in cui finisce la liturgia e il sacerdote legge il vangelo, gli abitanti escono e vanno ad uno ad uno a rompere il loro uovo con il simandro di legno (uno strumento che viene ancora oggi percosso dal sacerdote al posto delle campane) che e’ appeso fuori dalla chiesa.

Le feste religiose servono spesso da pretesto per organizzare manifestazioni che rompono il ritmo della vita quotidiana e danno libero sfogo alla gioia popolare, al ritmo del sirtaki. Ogni città ha un Santo patrono, che viene festeggiato con la Processione dell’Icona nella piazza centrale, al suono della musica delle orchestre mentre tutti ballano e mangiano in un crescendo di allegria e suggestione. Una delle feste più importanti è quella del Ferragosto, il giorno della Madonna, festeggiato in tutta la Grecia e vissuto in maniera particolare specie nelle isole di Tinos, Mykonos e Paros. Da segnalare inoltre la Festa del vino, che si tiene da metà luglio agli inizi di settembre in un parco nei pressi del monastero di Dafni (11 km da Atene) e dove, pagando una somma simbolica, si possono assaggiare molti vini greci stillati direttamente dalle botti.


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