Nello scontro tra i Washington e Ankara si inserisce il Paese europeo, passato dall'essere cenerentola d'Europa a strategico gas-hub per il contemporaneo transito di Tap, Tanap e Eastmed che sta producendo una serie di reazioni a catena in seno al governo turco
È la Grecia il punto maggiormente critico delle relazioni tra Ankara e Washington, con il dossier energetico che si arricchisce di nuovi capitoli densi di tensione. Mentre il blocco dei Paesi euroatlantici già da un biennio lavora al gasdotto Eastmed (Cipro, Grecia, Israele, Egitto) sotto la supervisione degli Usa, il controcanto della Turchia si materializza nel quasi scontro armato ingaggiato con la Francia nelle acque libiche. Segno che la nuova fase geopolitica attraversata dal Mediterraneo non è esente da colpi di scena. La nuova veste della Grecia, passata da cenerentola d’Europa a strategico gas-hub per il contemporaneao transito di Tap, Tanap e Eastmed sta producendo una serie di reazioni a catena in seno al governo turco.
È stato lo stesso presidente Erdogan ad ammettere candidamente che, senza risorse energetiche, non ci sarà sviluppo per il suo Paese. L’occasione è stata la cerimonia di inaugurazione delle centrali idroelettriche nella provincia di Tokat nella regione del Mar Nero, aggiungendo che Ankara aveva smantellato “ogni trappola trovata sulla sua strada” nel Mediterraneo orientale, con riferimento alle provocazioni contro Cipro e Grecia messe in atto proprio per l’eccessiva dipendenza energetica della Turchia. Non va dimenticato che negli ultimi tre anni l’afflusso di gas naturale liquefatto (Gnl) americano è cresciuto sensibilmente in un momento in cui la politica di Ankara di controllo delle rotte e delle fonti energetiche in Siria, nel Nord Egeo, in Libia e nel Mediterraneo orientale non sembra funzionare proprio perché condotta in contrasto con trattati internazionali e leggi.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/07/07/grecia-punto-di-scontro-tra-usa-e-turchia-qui-si-combatte-per-la-supremazia-energetica-nel-mediterraneo/5859385/
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